L’attaccante napoletano trova la prima rete stagionale ma soprattutto la partita contro il Picerno segna per lui la fine di un incubo
Sabato 28 settembre, minuto 44 di Picerno-Bari: per Simone Simeri inizia una seconda vita in biancorosso. Il gol contro la squadra lucana sembra segnare la svolta per l’attaccante napoletano, messo ai margini della rosa biancorossa dall’ex allenatore Cornacchini, il cui momento topico è stata l’esclusione dai convocati contro la Virtus Francavilla, e ora rimesso in pista da mister Vivarini.
Con il tecnico di Fano, Simeri aveva collezionato solo un tempo a Lentini contro la Sicula Leonzio, 16 minuti contro la Viterbese, 55 contro il Rieti, nella sua prima e unica partita da titolare. Poi il nulla. Perché a incrinare del tutto il rapporto tra Cornacchini e il numero nove biancorosso è stata la partita contro la Reggina quando, dopo un lungo riscaldamento, Simeri era stato rispedito in panchina in seguito al pareggio realizzato da Sabbione. L’attaccante non gradì e non fece nulla per nasconderlo, sia durante la gara che nei giorni successivi tra le mura del San Nicola.
“Io vivo di calcio, segnare mi fa stare bene” aveva detto al termine della gara contro il Picerno. E si vede. Il non essere al centro del progetto di Cornacchini e l’esclusione da quasi tutte le gare di questo inizio di campionato sono state una ferita per lui, ancor di più se si pensa che in estate ha scelto di non lasciare Bari nonostante alcune offerte interessanti e nonostante la grande concorrenza, e più blasonata, che la società biancorossa stava creando in attacco. “Con lui mi si era chiusa una porta, con Vivarini mi si apre un portone” aveva continuato. E in effetti il neo tecnico del Bari lo ha ripreso in squadra e gli ha offerto subito due chance importantissime. La prima contro il Monopoli (tutto il secondo tempo) e poi la maglia da titolare nella gara giocata a Potenza. Non una grande partita per lui, certo, ma l’effetto di essere stato decisivo con la sua rete dà ragione all’allenatore abruzzese. Simeri non è un goleador, questo si sa, ma insieme ad Antenucci potrebbe dare quella profondità e quel movimento in attacco che Vivarini cerca.
La partita contro il Picerno, allora, può davvero rappresentare il punto di svolta del campionato del 26enne attaccante campano, quel portone che Vivarini gli ha spalancato. Ora sta a lui confermare la fiducia che gli è stata riservata e sta a lui tenersi stretta la maglia biancorossa per non essere protagonista, in uscita, del mercato di gennaio.
