“Nella prima stagione le cose non andarono come volevamo, la seconda centrammo la promozione. Mio papà Flavio era scomparso da poco e non mi vide in Serie A: è l’unico rimpianto che mi porto dietro”. Igor Protti, in una lunga intervista a La Stampa, racconta gli anni di Bari.

Dopo la promozione firmò in bianco: “Mi scadeva il contratto e non funzionava come oggi, per gli svincolati occorreva versare una somma calcolata su alcuni parametri. Arrivò una sola offerta, non dico da dove ma per me inaccettabile: ho sempre pensato che se giochi nel Bari, nel Rimini o nel Livorno non puoi giocare nel Lecce, nel Cesena o nel Pisa. E viceversa. Il presidente Matarrese e il ds Regalia mi proposero di andare in ritiro senza contratto, accettai rischiando e dopo una settimana mi chiesero di firmare, però in bianco”.