Per la seconda volta in stagione, i biancorossi reagiscono con vigore ad una sconfitta. Per lanciare la sfida alla Ternana, occorre un’unica direzione ed una serie di risultati utili.
Nulla va dato per scontato. E al Bari va riconosciuta comunque una pronta capacità di reazione. La disparità di valori tra i biancorossi e la Casertana è fin troppo evidente, ma non per questo poteva essere certa la vittoria biancorossa in Campania. Lo stop contro la Ternana, infatti, aveva lasciato tracce evidenti nell’ambiente barese, scosso dai dubbi e preso dallo sconforto. Il rischio di un contraccolpo psicologico, insomma, era concreto. Invece, come era già avvenuto dopo il ko di Foggia riscattato dai successi contro Juve Stabia e Potenza, i Galletti sono riusciti a rialzarsi in fretta. Peraltro, a Caserta la Ternana ha pareggiato: un’altra ragione per sottovalutare il blitz del “Pinto”.
L’inseguimento agli umbri resta la missione chiave del campionato biancorosso. Un compito complicato: le “fere” al momento sembrano lanciatissime. Ma il gap può essere colmato in un solo modo. Ovvero, con una lunga serie di risultati utili. Su basi, però, differenti rispetto a quelle dello scorso, quando i 27 turni senza sconfitte collezionati da Vincenzo Vivarini non bastarono ad accorciare le distanze dalla Reggina. Anzi, i troppi pareggi baresi ampliarono il vantaggio calabrese. Purtroppo, la serie C fornisce un insegnamento esemplare: chi ambisce alla promozione diretta, deve vincere un numero altissimo di match. Possibilmente, infilando serie di successi che spezzino il ritmo delle inseguitrici. Nel 2019-20, la Reggina arrivò a vincere dieci gare consecutive. La Ternana attuale è già arrivata a quota otto. Al Bari, invece, una striscia di tal genere è finora mancata nella sua esperienza in Lega Pro. Una lacuna da colmare immediatamente. Per non rassegnarsi per la seconda volta di fila a giocare i playoff. Soprattutto, perchè stavolta la promozione non è un’opzione. E’ l’unica cosa che conta.