La delusione per la sconfitta nella finale dei playoff non è smaltita. Ed il ritardo nelle decisioni societarie sta scatenando il malcontento della piazza.
Bari non ci sta. La sconfitta nella finale dei playoff è stata un duro colpo da digerire. E la piazza è entrata in una sorta di apatia per giorni. Senza reagire. Adesso, però, i tifosi si fanno sentire. Non piacciono i tempi lunghi presi dal club per programmare la nuova stagione. Manca ancora la scelta sull’allenatore (Vivarini resta o no?), così come sull’assetto societario (balla anche il ds Scala).
Sui social e sui forum tematici molti lamentano tali ritardi nelle scelte base. Ma soprattutto nelle ultime ore ha voluto far sentire la sua voce pure il tifo organizzato, con la comparsa di alcuni slogan nei pressi dello stadio. Fin dall’insediamento della nuova proprietà, il feeling con i tifosi è sempre stato solido. Malgrado l’enigma della multiproprietà, il pubblico ha puntualmente avuto fiducia bella solida ed ambiziosa gestione della famiglia De Laurentiis. Che ora, però, dovrà rilanciare il suo programma, far capire che la promozione in serie B sia improrogabile, dare segnali forti. Bari non vuole sentirsi inferiore a Napoli. Ma soprattutto soffre da troppo tempo. E adesso pretende a giusta ragione di conoscere il futuro. Alimentare un malcontento che certo non è stato causato dall’attuale società, ma è retaggio del passato non sarebbe saggio. C’è bisogno di entusiasmo, non di far tornare il San Nicola (sempre che si riaprano gli stadi) la cattedrale nel deserto dei tempi bui.