Se il massimo campionato dovesse ricominciare senza problemi, potrebbe aprirsi una speranza pure per la B e la C.
Via agli allenamenti collettivi dal 18 maggio, con l’obiettivo di rimettere in pista la serie A dal 13 giugno. Per il calcio italiano è il giorno della grande speranza. Dal Governo fino a Lega di serie A e Figc, tutte le componenti lavorano il più possibile a ranghi unificati per far ripartire il calcio italiano. I buoni auspici dovranno poi essere foraggiati dai riscontri sull’effettiva diminuzione dei contagi da coronavirus, nella speranza che non si creino nuovi positivi all’interno delle squadre e degli staff tecnici.
Il protocollo sanitario redatto dalla Figc sarà quindi adattato alle esigenze del comitato tecnico scientifico. Serviranno ingenti risorse economiche per rispettare le misure sanitarie: sarà questo un ostacolo insormontabile per serie B e C che certo non dispongono delle risorse della massima categoria? Non è detto. Perché se il calcio ai massimi livelli riuscirà davvero a ripartire, allora sarà più facile trovare soluzioni attuabili anche alle altre serie. E spera pure il Bari che vorrebbe giocarsi sul campo le chance di promozione in serie B. Se l’epidemia davvero concederà una tregua, chissà che la Lega Pro non possa quantomeno disputare i play off per decretare la quarta compagine ammessa in cadetteria.