Il presidente della Federcalcio sul futuro dei campionati interrotti per l’emergenza sanitaria
Continua a far discutere la sorte dei campionati di calcio, momentaneamente sospesi a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Nonostante i pareri sulla ripresa a cavallo tra i mesi di maggio e giugno non siano unanimi, l’orientamento del presidente federale Gabriele Gravina resta quello di finire la stagione.
Il numero uno della Figc lo ha ribadito ancora una volta in un’intervista rilasciata a Repubblica: “Quando tornare in campo lo decideremo tutti insieme, Governo, Lega, Federazione e medici. Della nostra ripartenza beneficerebbe tutto il Paese. Uno stop definitivo darebbe inizio ad una serie di contenziosi. Sul mio tavolo ci sono già le diffide di alcune società. La Fifa ha tracciato la strada: non partirà la nuova stagione se prima non verrà finita questa. Andremo di pari passo con gli altri campionati europei. Se ci faranno giocare a inizio giugno, allora potremmo farcela per fine luglio. Qualora si iniziasse a settembre, finiremmo a novembre, poi a gennaio di nuovo in campo”.
Gravina ha parlato anche dell’eventualità che non si giochi nelle zone più colpite dal virus come Milano, Brescia, Cremona: “Un campionato senza partite al Nord è una possibilità”. Un altro scenario che non va escluso è quello di una modifica al format dei prossimi campionati: “Un’ipotesi è organizzare le competizioni su anno solare. Altrimenti dovremmo chiudere la stagione che verrà a maggio 2021 prima del’Europeo. Così il campionato potrebbe disputarsi in 5 mesi. Ci sono delle idee a riguardo, ad esempio una formula con due o più gironi e poi Playoff e Playout. Misure eccezionali, solo per una stagione”.