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L’accordo Aic-Lega Pro sugli stipendi tutelerà i giovani del Bari

Il sostegno a chi percepisce entro i 50mila euro sosterrà i calciatori della rosa biancorossa nati dal 1997 al ’99.

Un’intesa per far rifiatare la serie C. La Lega Pro, in accordo con Associazione italiana calciatori e Associazione italiana arbitri, ha affrontato la situazione economico-finanziaria che lo stato d’emergenza sta comportando sulle problematiche sanitarie, economiche e gestionali che la terza categoria nazionale sarà costretta ad affrontare. Si è ribadito il comune impegno di salvare il sistema nell’immediato, ma anche in un’ottica di medio-lungo periodo nella quale i danni cagionati dall’epidemia da coronavirus emergeranno in maniera più evidente. Le parti si sono concentrate nell’analizzare la situazione dei tesserati che percepiscono un reddito inferiore ai 50mila euro annui ed hanno assunto la volontà di tutelare tali tesserati lanciando un appello al Governo ed al Parlamento affinchè in tempi rapidi si intervenga da un lato attraverso la concessione degli ammortizzatori sociali per i tesserati sotto i 50.000 euro di reddito annuo e dall’altro attraverso l’introduzione di strumenti che consentano ai club di sopperire alla carenza di liquidità ed ai danni cagionati dal virus.

In attesa di conoscere gli intendimenti sul proseguimento della stagione sportiva, tale determina coinvolgerà anche il Bari, soprattutto a tutela dei più giovani della rosa biancorossa. La media ingaggi dell’organico biancorosso, infatti, è più alta dei 50mila euro annui. Tuttavia, tale sussidio potrà soccorrere i vari Marfella, Corsinelli (nella foto), Pinto, Folorunsho, nonché il terzo portiere Liso. Si tratta, in pratica, dei cinque calciatori più giovani tra i galletti: partendo dai 18 anni di Liso ai 22 di Corsinelli. Ovviamente bisognerà poi capire quale strategia sarà adottata per il resto della truppa barese: se si procederà alla riduzione degli emolumenti riguardanti le mensilità toccate dalla sosta forzata oppure se si adotteranno altre strategie. In tal senso, il modello che si applicherà al Napoli (l’altro club di proprietà della Filmauro) sarà probabilmente replicato per il Bari.

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