Protagonista della vittoriosa stagione di Serie D, il fantasista classe ’91 non è riuscito a trovare molto spazio quest’anno. Il suo ultimo gol sembra essere il saluto più bello a una tifoseria che lo stima
Quel suo guizzo sotto porta, il primo in stagione, in occasione del quarto gol contro il Rieti domenica scorsa al San Nicola, sembra essere un segno del destino, l’arrivederci più bello che un giocatore potesse dare alla propria tifoseria. Samuele Neglia, tra i protagonisti assoluti della vincente stagione di Serie D 2018/2019, potrebbe essere a breve ceduto nella sessione invernale di calciomercato. Il fantasista classe ’91, infatti, non è riuscito a ritagliarsi lo spazio che desiderava all’interno degli schemi di Cornacchini prima, e di Vivarini poi. Di fatto la stessa problematica che ha avuto Floriano, suo compagno e omologo di reparto, poi ceduto al Palermo per non avere più spazio nel suo Bari.
Così Neglia, silenzioso lavoratore, dovrà con tutta probabilità dire addio, o arrivederci, alla casacca biancorossa. Difficile trovare una sua collocazione tattica nel 4-3-1-2 vivariniano. Neglia, attaccante esterno, ex Viterbese e Siena, cresciuto nella Salernitana dovrà ritrovare la sua dimensione. La verità è che dispiace a tutti la sua partenza. In questo anno e mezzo ha dimostrato alla piazza biancorossa di essere vero calciatore e persona umile e onesta. Mai un problema, mai una discussione, mai una parola fuori posto. Neglia ha sempre accettato le decisioni degli allenatori con grande signorilità. Un atteggiamento che, però, cela anche l’insoddisfazione di essere relegato in panchina.
Samuele potrebbe dunque accasarsi presto in un’altra squadra. Potrebbe essere il Palermo in Serie D, insieme al suo amico Floriano, oppure Monopoli o Avellino in Serie C. Qualunque sia la sua futura squadra, l’immagine che domenica scorsa, dopo il gol, Neglia e i suoi compagni hanno dato a Bari rivela la compattezza e l’affetto di uno spogliatoio unito. Simeri crossa da fondo campo, interviene Neglia di testa sul primo palo e segna. L’esultanza è rabbiosa ma contenuta, Simeri indica Neglia più volte e l’attaccante nato a Torino finisce in un lungo abbraccio di squadra.
