Ripercorrendo l’anno biancorosso si arriva all’inizio del campionato di Serie C, ritrovando entusiasmo sugli spalti ma non convincendo sul campo
Finalmente è Serie C, finalmente tra i professionisti dopo l’inferno della Serie D. Il Bari di mister Cornacchini a settembre ritrova il calcio professionistico e così aumenta l’entusiasmo tra i supporter biancorossi. La stessa positività non si riflette però in campo. Il tecnico che ha portato il Bari alla vittoria della Serie D, nonostante tutto il ritiro estivo, si trova in difficoltà e nelle prime partite cambia quattro moduli di gioco, dal 442 al 3412, dal 433 fino al definitivo 352. Cambi che mettono in crisi gli stessi giocatori, confusi dal non avere una certezza di gioco.
La sconfitta con la Viterbese, la vittoria al 95′ contro il Rieti e il pareggio contro la Reggina, non ancora la squadra imbattibile di questi giorni, pongono dubbi sulla gestione Cornacchini. Dubbi che vengono risolti la settimana dopo contro la Virtus Francavilla. La sconfitta contro un squadra non certo imbattibile segnano il passo del Bari e del tecnico di Fano con il primo esonero dell’era De Laurentiis. Al suo posto arriva Vincenzo Vivarini ed è già un altro Bari.
Sono infatti 15 i punti conquistati nelle sette partite di settembre e ottobre. Cambiano i risultati ma anche il gioco. Con il tecnico abruzzese arriva infatti il gioco “palla a terra”, ragionato, con movimenti con e senza palla molto più razionali e determinati, in un impianto di gioco sempre più preciso e organizzato. Con questi presupposti, il prosieguo di campionato si prospetta molto più interessante.