
L’ex capitano del Bari racconta la sua nuova esperienza in biancorosso, lontano dal camp da calcio
“Dopo 25 anni a stare sempre sul campo, a prepararsi per la partita, manca il campo e lo spogliatoio. Ma ora è cambiato tutto”. Inizia una nuova vita per Ciccio Brienza che intervistato da Radio Bari spiega il suo nuovo ruolo e il cambio di abitudini e lavoro: “Sono contento, è un’esperienza da vivere e c’è tutto da imparare. – dice – Ho ancora un po’ la testa da calciatore, è normale che sia difficile dire basta ma ci sta fare un passo indietro. Sono spesso a Bari a contatto con tutto ciò che posso apprendere”.
Prima esperienza da dirigente per lui e prime gestioni della crisi con il cambio in panchina di mister Cornacchini: “I risultati non sono arrivati ma Cornacchini va ringraziato per quello che ha fatto. – spiega – E lo stesso per Vivarini: gli va dato del tempo. Ha fatto quattro punti in due partite e ha solo bisogno di tempo per dare un’identità precisa alla squadra. E devo dire che qualcosa, a livello di concetti, si è già visto. Arriveremo un passo alla volta a risultati e principi di gioco importanti, perciò se fossi un tifoso del Bari – e lo sono diventato per altri motivi – io sarei tranquillo. Dopo tanti anni il Bari ha una proprietà solida che con i fatti ha dimostrato cosa vuole fare”.
Con Cornacchini però si è sempre detto che il rapporto non fosse dei migliori. Tuttavia Brienza cerca di spegnere ogni polemica: “Ho avuto un buon rapporto. Uno fa parlare sempre il campo. Non credo che soltanto lui abbia inciso, le valutazioni si fanno a 360 gradi”.
