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Il calcio al tempo del Covid: ancora niente allenamenti in gruppo e avanza l’idea della riforma che promuoverebbe anche il Bari

La serie A vuole ripartire, ma le dinamiche sono ancora da chiarire. La Figc invia il nuovo protocollo sanitario. Via alla B allargata?

Altra giornata tra passi avanti e repentine retromarce. Il progetto di ripresa del calcio fatica tremendamente a decollare. Le linee guida per gli allenamenti di gruppo non sono ancora state recepite dal Comitato tecnico scientifico: pare che possa essere soltanto una questione di forma, eppure occorrerà attendere, probabilmente fino alla serata di lunedì. La Figc, intanto, ha inviato il nuovo protocollo sanitario allo stesso Cts: la risposta è attesa in 3-4 giorni. Resta il fatto che anche per la prossima settimana i club programmeranno sedute soft che cominceranno con lavori individuali. Di questo passo, sarà possibile davvero rispettare la data prevista del 13 giugno per rimettere in pista la serie A?

Molto più nebulosa è la situazione di serie B e C, categorie ancor più penalizzate nella ripresa delle attività. Se non fosse possibile ricominciare, esploderebbe il problema di determinare tutti i verdetti: promozioni e retrocessioni su tutte. E allora, ecco che avanza l’ipotesi della maxi riforma dei campionati: un punto che potrebbe essere discusso già nel consiglio federale del 20 maggio. La traccia è sul tavolo: una B a 40 squadre divisa in due gironi che accoglierebbero i club attualmente in cadetteria (eccetto le tre promosse), nonché circa venti società di C che abbiano i requisiti di classifica ed economici per il salto di categoria. La Lega Pro passerebbe di fatto allo status di semiprofessionismo, così come la serie D perderebbe tutte le “nobili decadute” attualmente tra i dilettanti. La difficoltà maggiore per una rivoluzione che potrebbe giovare all’intero sistema è rappresentata dai tempi. Basteranno pochi mesi per cambiare radicalmente volto a tre categorie del calcio italiano?

Per quanto concerne il Bari, la maxi riforma varrebbe con certezza l’approdo in serie B, cancellando ogni problematica inerente i criteri individuati dalla Lega Pro per le attuali promozioni in cadetteria (le capoliste dei tre gironi Monza, Vicenza e Reggina, nonché il Carpi per media punti ponderata come quarta eletta), senza bisogno di aspettare le pronunce sulla disputa almeno degli eventuali play off promozione. Certo, una serie B di tal genere sarebbe di estrema difficoltà per continuare a sognare la scalata al paradiso in tempi brevi. Ma questa è un’altra storia. Meglio pensare ad un passo per volta.

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