Avrà gravi ripercussioni lo stop imposto dall’emergenza sanitaria che sta travolgendo l’Italia. Il numero uno della terza serie italiana lo quantifica e pone dubbi sull’avvio della prossima stagione
Sarà di 84 milioni di euro, a seconda del protrarsi della pandemia, il danno economico che potrebbe gravare sulla Serie C a causa del coronavirus. A dirlo è il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli in un’analisi sul tema delle gravi difficoltà per l’avvio della stagione 2020/21.
“Il coronavirus è l’occasione per il calcio italiano per ragionare a sistema e ripensare questa disciplina nel profondo – dichiara Ghirelli -, come farla tornare ad essere uno strumento sociale utile alla collettività, come ripensare l’esperienza dello stadio e dei tifosi una volta che la crisi sarà terminata”.
I dati arrivano da uno studio di PwC TLS consegnato alla FIGC. In esso si stimano cifre importanti per un valore fino a circa il 30% di contrazione sul fatturato medio annuo delle squadre. “Un impegno da parte del sistema Serie C non sostenibile con una concreta possibilità di default dei club già in forti difficoltà di bilancio prima della emergenza del coronavirus”.
La stima dell’impatto, si dice nel documento, è stata calcolata sulla base di tre scenari differenti: il primo è a “porte aperte”, nel quale si prevede la conclusione della stagione in corso, inclusi playoff e playout, con gli spalti aperti al pubblico. Il secondo scenario ipotizza le “porte chiuse” fino a fine stagione. Il terzo, chiamato “stop campionato” prevede il termine anticipato della stagione in corso e la ripresa delle partite, a porte chiuse, per i primi due mesi della prossima stagione.