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Pucino: “Non guardiamo troppo in là, restiamo umili. Le altre iniziano ad avere paura del Bari”

Il terzino destro biancorosso si racconta in conferenza stampa

Raffaele Pucino, terzino destro del Bari, parla in conferenza stampa a qualche giorno di distanza dalla vittoria di Venezia. Queste le sue dichiarazioni:

IL GOL – “I gol sono sempre stato abituati a farli, speriamo di farli anche quest’anno, anche se quando le cose vanno così i gol li possiamo anche lasciare sta. Chi li deve fare lo fa bene, sinceramente ci penso poco, è un momento in cui dobbiamo pensare al noi e non all’io”.

ASCOLI – “Sarà una gara contro una squadra nella quale ho passato due anni intensi: eravamo partiti con un obiettivo, ci siamo ritrovati a lottare per un altro. L’ultimo anno facemmo qualcosa di miracoloso con Polito. E’ una piazza importante che vive di calcio, posso solo ringraziare per aver avuto l’opportunità di giocare ad Ascoli”.

L’INIZIO – “In queste otto partite il Bari ha dimostrato di potersela giocare con tutti, di dar fastidio a tutti, di saper vincere le partite. Noi non dobbiamo guardare troppo in là, ma giocarcela di settimana in settimana. I risultati ti portano ad avere consapevolezza, ti portano a stare sempre più sul pezzo e ti fanno lavorare con il sorriso. Dobbiamo continuare così. Quanto stiamo facendo è sotto gli occhi di tutti: quando vedi una squadra che contro chiunque mantiene la sua idea di gioco significa che questa è pronta. Poi bisogna capire pronta a fare cosa”.

IL GRUPPO E LA CONCORRENZA – “Uno dei punti di forza di questo Bari è il gruppo, è giusto che ci sia concorrenza ma deve essere sana. Le scelte dell’allenatore vanno sempre rispettate. Dobbiamo sempre pensare al bene del Bari. Mi aspettavo la titolarità a Venezia? Sono anni che non mi aspetto nulla, credo che le cose bisogna sempre meritarsele. Se il mister ha fatto una scelta del genere è perché me lo meritavo. Evidentemente il mister ha scelto di non mettere da parte quanto avevo fatto fino al minuto 83 della sfida con il Cagliari, ha scelto di non mettere da parte il giocatore che ritengo di essere. Magari non sono un calciatore che dà nell’occhio, ma in me l’allenatore riconosce delle qualità meno appariscenti. Essere schierati dall’inizio dopo che comunque un compagno aveva fatto bene al posto mio è un motivo di stima”.

L’ESPULSIONE A CAGLIARI – “Sono molto autocritico e quando sbaglio chiedo scusa. Non mi sento di darmi colpe o di frustrarmi da solo. Da quando gioco non ho mai visto che un arbitro ti butta fuori perché gli chiedi cosa ha fischiato. Nel post partita mi ha detto che non ero mai stato a cena con lui e che non dovevo rivolgermi a lui in quel modo. E’ stato un insegnamento anche questo, la prossima volta eviterò”.

IL RAPPORTO CON POLITO – “Ci tengo a dire che il direttore è una persona sanguigna e diretta e ha un rapporto importante con i calciatori che ritiene come figli, lui si butterebbe nel fuoco per noi. Ho un bel rapporto con lui, mi ha dimostrato tanto con i fatti e non con le parole. Nel momento in cui ci doveva essere lui c’è stato senza farmi sconti. Indipendentemente da come andranno le cose gli dirò per sempre grazie”.

SERIE B – “Sotto certi aspetti è la stessa Serie B di sempre, in B non devi mai dare nulla per scontato. E’ un campionato nel quale la continuità la fa da padrone. Noi stiamo dimostrando di avere tante qualità per questo campionato. L’anno scorso avevamo l’obbligo di vincere sempre, avevamo da dimostrare in continuazione che eravamo i più forti; quest’anno invece sono più gli altri a preoccuparsi di noi, è bello che gli altri inizino ad avere paura del Bari”.

LUI E RICCI – “Sicuramente per caratteristiche Ricci è più offensivo di me, dobbiamo avere un equilibrio di squadra e se lui ha più propensione offensiva è giusto che sia lui a sbilanciarsi e io a tenermi più dietro. Quando però c’è la possibilità di salire è giusto che io lo faccia”.

CAPITOLO RINNOVO – “Sono a scadenza ma non ho mai avanzato richieste. Ci sono persone che riconoscono il lavoro che uno fa durante la settimana e durante le partite. Io penso solo al lavoro da svolgere. Ad Ascoli a gennaio avevo la possibilità di andare a firmare due anni e mezzo per un’altra squadra, alla fine però ho scelto le persone e ho scelto di rimanere lì pur andando in scadenza. Devo dire grazie perché questa scelta mi ha permesso di arrivare poi a Bari, quindi alla fine ognuno ha quel che si merita. Mi piacerebbe continuare a Bari, in questa categoria più in alto del Bari non ce n’è. Mi farebbe piacere rinnovare, c’è grande disponibilità in tal senso. Se devono arrivare, le cose arriveranno”.

LAVORO E OBIETTIVI – “Il segreto dietro ai grandi traguardi è sempre il lavoro: quando c’è e lo fai in maniera costante, dedicandoti anima e corpo, alla fine fai le cose per bene. L’anno scorso avevamo una strada ed era quella vincere, ci siamo riusciti; quest’anno abbiamo un altro obiettivo e ce lo teniamo per noi, ma la strada è sempre la stessa: lavoriamo e restiamo umili”.

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