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Bari, Frattali: “A Parma le emozioni più grandi della carriera. Che strano sfidare Buffon”

L’estremo difensore si racconta in conferenza stampa dal ritiro di Roccaraso

Pierluigi Frattali, portiere del Bari, parla per la prima volta in stagione in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni ai microfoni di RadioBari:

LA PRIMA DA EX – “Ho passato due anni e mezzo bellissimi lì, lì ho vissuto le due emozioni più grandi della carriera, la promozione in A e l’esordio in A. Sicuramente sarà una partita emozionante, sono felicissimo che sia capitato il Parma alla prima”.

IL PARMA – “Io sono contento perché rivedrò tanti amici, tutte persone con cui ho avuto rapporti incredibili. Il calendario? Alla fine dobbiamo incontrarle tutte, non conta tanto chi incontri ma il periodo in cui incontri ogni squadra. Dovremo essere fortunati anche in quello, cercare di trovare le squadre più forti quando non attraversano i migliori periodi di forma. In tal senso incontrare subito il Parma può essere meglio di incontrarlo più tardi. Se si vedono i calciatori dei gialloblù, diventa impossibile spiegare la classifica della scorsa stagione: davanti ci sono Vazquez, Mann, Mihaila, Tutino e Inglese, a centrocampo c’è Bernabei. Sarà dura”.

LA SFIDA A BUFFON – “Per me che sono cresciuto con il suo mito penso che sia un’emozione grandissima, mi farà strano. Giocare contro il portiere più forte di tutti i tempi non capita a tutti, sarà un motivo in più per fare bene”.

NON CONTA L’ETA’ – “Se sono arrivato alla soglia dei 37 anni ancora a questi livelli e con questa voglia di fare, è perché c’è una passione per questo sport non misurabile. Poi qui mi sento a casa e quando ti senti a casa dai sempre qualcosa in più. Mi piace il mio lavoro, mi piace consigliare i più giovani. Sono contento che sia arrivato un altro portiere molto giovane, un bravo ragazzo con cui mi piace confrontarmi in allenamento”.

CAPRILE – “Non mi va di parlare del lato tecnico, non sono nessuno per poter giudicare. Mi ha colpito molto la sua umiltà, si vede che è un ragazzo con la testa sulle spalle. Ha voglia di imparare, una volta è rimasto in campo a vedermi allenare, lì ho capito che può fare una grande carriera. Ha i comportamenti giusti, la testa giusta, le qualità umane per poter fare bene. Sono contento sia arrivato un ragazzo così, in questo periodo i giovani non sono tutti così. Trovarne uno con questi valori è importante”.

LE GERARCHIE TRA I PALI – “Io ho una mia filosofia: allenarmi sempre come se dovessi giocare. A prescindere dal fatto che uno scenda in campo o no. Noi siamo pagati per allenarci e per dimostrare sul campo il nostro valore, solo così si può migliorare. Lo faccio per me e per insegnare qualcosa ai miei compagni”.

LA SERIE B – “E’ un campionato difficile, ma ogni anno la B è un campionato importante. Quest’anno ci sono piazze importanti, l’ultima volta in cui giocai in B ricordo che il Bari stesso arrivò sesto ma era secondo me la seconda squadra più forte del campionato. Noi dobbiamo farci trovare pronti, poi il campo dirà la sua. Noi però siamo carichi”.

I CALCI DI RIGORE – “Ho avuto la fortuna di pararne tanti in carriera, ogni anno poi fa storia a sé. Quest’anno ci saranno tiratori molto più bravi, vedremo durante il campionato”.

 

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