L’ex attaccante biancorosso, inventore del trenino, prende spunto dal presente per far un passo indietro del tempo, al momento della nascita della famosa esultanza riproposta da Cianci contro il Foggia
Pietro Cianci come Miguel Guerrero. In differenti categorie, ma con la stessa esultanza, quel trenino inventato proprio dall’ex attaccante colombiano al momento del suo arrivo in Italia e riproposto dal centravanti barese qualche giorno fa dopo il gol vittoria nel derby contro il Foggia. Un gesto che ha toccato non poco il 53enne -oggi procuratore-, che ha raccontato le sue emozioni in un’intervista concessa a Repubblica: “La prossima volta che vengo a Bari voglio conoscere Cianci e fare il trenino con lui. Che punizione ha calciato: un vero e proprio capolavoro. E non vi nascondo che mi sono emozionato nel rivedere il trenino, perché quella è una parte di me che resterà per sempre nella storia del Bari.”
Poi, un passo indietro nel tempo, al momento della nascita dell’ormai celeberrimo festeggiamento: “Prima di venire in Italia, giocavo nello Junior de Barranquilla, insieme a Carlos Valderrama, mito del calcio colombiano. In quel periodo, le squadre facevano a gara ad inventarsi qualcosa di diverso per celebrare i gol. Noi scegliemmo il trenino e fu un successo clamoroso, anche perché iniziammo a vincere una partita dopo l’altra. Gli appassionati di calcio ci imitavano ed ogni gol era una festa. Arrivai in Italia nel ’94 e naturalmente in tanti, a cominciare dai miei compagni di squadra andarono a vedere i miei gol sul web. Naturalmente scoprirono quell’esultanza così particolare e ci ripromettemmo di ripeterla con la maglia biancorossa. Prima volta a Bari? Il trenino aveva bisogno di un battesimo che passasse alla storia, e l’occasione propizia è stata il gol di Sandro Tovalieri al Meazza contro l’Inter. I tifosi biancorossi impazzirono di felicità e da quel giorno, tutti i gol importanti vennero celebrati in quel modo”.