L’ex difensore biancorosso commenta la sconfitta dei galletti e riflette sul futuro della squadra di De Laurentiis che avrà bisogno di ricostruire la rosa
“C’è l’ossatura, è scontato che si riparta da Frattali, Di Cesare e Antenucci, ma la rosa è da rivoluzionare”. È severo il giudizio dell’ex difensore del Bari Gigi Garzya che, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, individua i punti deboli della squadra di De Laurentiis alla luce del campionato altalenante che ha contraddistinto la stagione appena conclusa.
Per Garzya dunque serve ripensare interamente all’organigramma del club biancorossa, addirittura a partire dalle figure dirigenziali, per lui “troppo distanti dalla vita dello spogliatoio”. Quando giocava lui nel Bari, infatti, Garzya ricorda che c’erano più persone che seguivano la squadra e mettevano ordine nello spogliatoio con compiti ben precisi: “Un club così forte non può non avere dirigenti che ci mettano la faccia. Il mio Bari, oltre ai Matarrese, aveva Regalia, Alberti e il segretario Doronzo”, ricorda.
Inevitabile che il discorso non cada sul futuro di Vincenzo Vivarini nel Bari il quale, secondo l’ex giocatore, poteva fare molto di più poiché è vero che ha subito solo una sconfitta, sebbene pesantissima, ma il suo score indica fin troppi pareggi. Ecco perché secondo Garzya serve innanzitutto un Ds “che scelga il tecnico e calciatori funzionali alle idee tattiche” come un difensore veloce e soprattutto una punta adatta alla categoria e di “spessore come Donnarumma o Torregrossa, per dare un segnale forte ai tifosi”.