Il bomber è chiamato a fare la differenza anche ai playoff: per prenotare la B e blindare il futuro in biancorosso.

Ora bisognerà preservarlo come il più prezioso dei tesori. La Gazzetta del Mezzogiorno rimarca l’importanza di Mirco Antenucci come il top player per eccellenza del Bari. Venti reti in 30 giornate (ma lui ne ha disputate 29) rappresentano un bottino a dir poco ragguardevole, accumulato fino alla sospensione del campionato. Uno score che non solo lo ha reso il capocannoniere dell’intera serie C, ma valido anche a porlo ad un passo dal battere due record: quello di reti personali in un’unica stagione (24 con l’Ascoli, nel 2009-10), nonché quello di marcature di un giocatore biancorosso in un singolo campionato (comanda Protti con i 24 centri del 1995-96). Fatta eccezione per il rigore realizzato contro la Viterbese (con i galletti sconfitti 3-1 al San Nicola), le sue prodezze hanno contribuito ad incassare addirittura 41 dei 60 punti del Bari.

Ora Antenucci dovrà concentrare ogni energia per essere  tirato a lucido nei dieci giorni che dal 13 al 22 luglio potrebbero decidere lo sbarco dei biancorossi in serie B, nei playoff “ristretti” previsti in serie C. Dall’esito dei quali può dipendere anche il futuro barese del bomber di Termoli. L’attaccante molisano è legato ai galletti da un robusto triennale: optando per il progetto della famiglia De Laurentiis e scendendo in serie C ha compiuto la classica scelta di vita. Ma è pur vero che, nonostante i 35 anni, ha mostrato di essere ancora un realizzatore come pochi. Se il Bari non dovesse salire in B, non è da escludere che piombi qualche corteggiatore doc, pronto ad offrirgli un programma ambizioso in cadetteria o, perché no, un ruolo da comprimario di lusso persino in A. In tal caso, ogni scenario diverrebbe possibile. Ma la missione attuale di Antenucci è spingere il Bari alla gloria sul campo. Per proseguire insieme una storia felice.