Dalla prestazione titubante dell’andata all’evoluzione nel gioco e nei risultati valsa l’arrampicata al secondo posto in solitaria.
Ripensando al derby di andata con il Monopoli, la mano di Vincenzo Vivarini sul Bari appare ancora più evidente. E non soltanto perché da allora i biancorossi hanno cominciato una serie utile di 19 risultati utili ancora in corso d’opera e già record assoluto nell’epopea dei galletti. Come racconta La Gazzetta del Mezzogiorno, all’epoca dell’incrocio con i biancoverdi, il Bari era addirittura fuori dalla zona dei play off allargati, ora si è isolato al secondo posto ed ha accorciato da dieci a sei i punti di distacco dalla Reggina capolista.
Maniaco del lavoro, Vivarini è riuscito soprattutto a dare un’identità ad un gruppo che a fine settembre sembrava privo di qualsiasi certezza. L’allenatore abruzzese basa la sua ideologia su un’organizzazione ferrea, su giocate memorizzate, sul progetto di avere il controllo del gioco ed il dominio sull’avversario. Per tale ragione, ha avuto il coraggio di cambiare in corsa il 3-5-2 (con il quale comunque non aveva mai perso) nell’attuale 4-3-1-2 che ha migliorato il possesso palla, l’intraprendenza e la ricerca della profondità.
Dalla sua mano, inoltre, sono nati i “gemelli del gol”, come li definisce lui, ovvero la coppia offensiva composta da Antenucci e Simeri. Prima del suo avvento, Antenucci aveva segnato tre reti su rigore ed oggi ne conta 15 (è il capocannoniere del girone), con otto penalty e sette marcature su azione. Simeri, invece, era finito addirittura ai margini del Bari, mentre ora ne è un titolare inamovibile con nove reti all’attivo senza rigori: un exploit che lo ha posto tra coloro da blindare per il futuro, con il prolungamento del contratto. Non meno importante il lavoro sulla difesa che ha visto la crescita di Sabbione e Perrotta, la conferma di Di Cesare, il recupero di Costa da terzino puro. Le undici gare su 19 senza reti subite sono un evidente biglietto da visita dei progressi della retroguardia.
Vivarini, però, crede che il suo gruppo possa sviluppare potenzialità ancora inespresse. In tal senso, è stato modulato il mercato che ha creato undici coppie perfettamente assortite sul 4-3-1-2: in tal modo, a differenza del passato, i cambi in corso di match dovrebbero consentire di mantenere alta intensità e freschezza. L’ulteriore step potrebbe venire dal portare a pieno regime un top come Karim Laribi. L’uomo che, con il suo tasso di classe, può aiutare Vivarini “a vincere sempre”, come ossessivamente ripete l’uomo di Ari che alla rincorsa alla Reggina crede fin dal suo arrivo sulla panchina dei galletti.
VIVARINI…SCUOLA SARRI,TANTO LAVORO E QUALITÀ,POCHE PAROLE E TANTI FATTI ESSENZIALI.HA PRESO IN MANO UNA SQUADRA SENZA CORPO E ANIMA RESUSCITANDOLA FINO A PORTARLA IN ALTO.
LUI È / SARÀ IL CIELO STELLATO DI BARI.
BARI NEL CUORE.