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Viterbese-Bari secondo Santoruvo: la vita, l’amore e quel legame indissolubile

La Gazzetta del Mezzogiorno ha intervistato l’ex bomber bitontino che ha vestito entrambe le maglie e risiede a Viterbo.

Viterbo e Bari sono la sua vita. La Gazzetta del Mezzogiorno ha intervistato Vincenzo Santoruvo, il personaggio per eccellenza della sfida che i biancorossi affronteranno domenica prossima. La città laziale ha rappresentato la vera svolta nella carriera del centravanti bitontino. Dopo una dura gavetta, tre anni (dal 2001 al 2004) sono culminati con una finale play off per la B persa, ma valida comunque a conquistare la chiamata della squadra del cuore. Quindi, quattro stagioni in biancorosso (dal 2004 al 2008) condite da tra salvezze sofferte e 39 gol spalmati su 139 presenze. Dopo aver concluso la carriera a Frosinone (club del quale oggi è responsabile dello scouting nel settore giovanile), è tornato proprio a Viterbo, dove vive con la famiglia.

“E domenica sarò allo stadio, a vedere il Bari dal vivo. Perché la maglia biancorossa è quella che sognavo da bambino. E che sento sempre sulla pelle”, afferma Santoruvo.
Che poi parla della sua doppia esperienza: Viterbo una città che dà tranquillità: l’exploit nel calcio è stato nel 2004, quando, allenati da Guido Carboni, arrivammo ad un passo dalla B e lo stadio era insufficiente a contenere l’entusiasmo dilagante della tifoseria. Purtroppo, la Viterbese non è riuscita ad avere continuità sul piano societario: anche quest’anno la buona partenza si è rivelata effimera. L’arrivo del Bari sta destando curiosità: il match sarà seguito da molti addetti ai lavori e ci sarà un buon pubblico. La fortuna fu l’approdo di Carboni sulla panchina del Bari. Il mister mi portò con sé insieme a Gazzi, Bianconi e Sibilano. Giocare per la squadra di cui sei tifoso rappresenta la sublimazione della carriera per un calciatore. Magari non sono piaciuto a tutti, ma ho messo il cuore nei miei campionati in biancorosso”.

Quindi il focus sull’attualità: “Il calcio italiano ha bisogno del Bari, afferma Santoruvo. “Si parla tanto di stadi vuoti, di passione decrescente. Ecco, Bari è in assoluta controtendenza. In serie A più volte non è bastato persino il San Nicola. La famiglia De Laurentiis ha capito le potenzialità della città: il Bari è destinato ad un grande futuro e deve uscire immediatamente dalla C. La squadra ha accusato una difficoltà iniziale costata lo svantaggio dalla Reggina, ma guai a mollare: i calabresi prima o poi avranno una flessione e bisognerà approfittarne. E poi ci sono comunque i play off. Gente come Antenucci o come Laribi e Ninkovic se davvero arriveranno in questo mercato, può essere letale nelle gare ad eliminazione diretta. Domenica, però, sarà gara ostica per i galletti che dovranno stare attenti alla velocità delle punte della Viterbese. Ma la truppa di Vivarini ha un valore troppo superiore che dovrà essere l’arma per conquistare l’intera posta”.

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