La società ha seminato ad ampio raggio: ora occorre lo scatto per la B per cominciare a riportare la squadra biancorossa dove merita
Nel complesso, non si poteva chiedere di più a questo 2019. Che per il Bari si chiude con un’unica stonatura: i dieci punti di distacco dalla Reggina capolista del girone C di serie C. Un particolare non proprio irrilevante, ma da un lato va considerato il rendimento in effetti impressionante dei calabresi, dall’altro il tentativo comunque riuscito da parte della società di raddrizzare con l’avvento di Vincenzo Vivarini una stagione cominciata male con Giovanni Cornacchini.
Il 2019, però, ha lasciato un buon seminato. Dopo l’iniziale apprendistato, la famiglia De Laurentiis ha cominciato a tessere nei particolari il suo progetto. Innanzitutto, sul campo è arrivato il pronto ritorno tra i professionisti. Fuori, invece, la nuova proprietà si è integrata nel tessuto sociale, ha chiuso molti accordi di sponsorizzazione, ha aperto i primi due store ufficiali, ha investito molto sulla prima squadra e comunque ravvivato il settore giovanile.
Insomma, sono stati posti i pilastri per un programma ambizioso e ad ampio raggio. Che, però, dovrà necessariamente vedere una luce più abbagliante nel 2020. Innanzitutto, profondendo ogni risorsa pur di conquistare la promozione in serie B. Perché la C resta una dimensione mortificante per una piazza che, per numeri, dominerebbe a mani basse pure la B. Proprio per tale ragione, sarà altresì indispensabile dare al popolo biancorosso una prospettiva di crescita, magari spiegando come nel lungo periodo si coniugherà la gestione del Bari con quella del Napoli. Occorre infondere nel cuore della gente una speranza concreta di affrancamento dai dolori degli ultimi otto anni e da una dimensione che, in 111 anni di storia, non ha mai trovato continuità sul massimo palcoscenico o varcato i confini nazionali. Se a Luigi De Laurentiis riuscirà un simile percorso, forse persino l’immenso San Nicola non sarà sufficiente a contenere l’entusiasmo della capoluogo pugliese. Un passo per volta, però. Che il 2020 porti la serie B. Il Bari, in C, proprio non può rimanere.
Resurrezione? Siamo morti in b e risorti in serie d…Gli unici che aspettano la resurrezione sono coloro che commentano sempre negativamente e non vanno allo stadio senza biglietti a un euro…. Che spero non ci siano mai!perche’ per chi ci tiene la Bari é sempre viva!
La follia di una partenza ad handicap, perché qualcuno è voluto andare contro la piazza confermando Cornacchini, che ci ha precluso ormai la promozione diretta un B