Prima convocazione per il 22enne in forza alla Fiorentina: dai tempi di Cassano non arrivava in nazionale maggiore un calciatore nato nella terra barese.
Non si può definire una sorpresa. La convocazione in nazionale di Gaetano Castrovilli era nell’aria. L’attenzione del ct Roberto Mancini verso i giovani era un presupposto ideale. A comporre il resto, un avvio di campionato scintillante con la Fiorentina della quale è diventato un titolare inamovibile, conquistando tutti a suon di prestazioni convincenti. Logica conseguenza è stata la chiamata in azzurro, per gli impegni contro Bosnia e Armenia in programma il 15 ed il 18 novembre, per completare il girone di qualificazione ad un Europeo che l’Italia ha già prenotato con tre turni d’anticipo. Si completa, così, la piena maturazione di un grande talento. Perché tale era considerato Castrovilli, fin da quando, poco più che bambino, entrò nella grande famiglia del Bari. Compiuta l’intera trafila nel vivaio biancorosso, arrivò ad esordire a soli 18 anni in prima squadra, il 22 maggio 2015, a soli 18 anni, in Spezia-Bari 1-0.
Nato a Canosa, ma cresciuto a Minervino Murge, un figlio della terra barese torna quindi in nazionale maggiore. L’ultimo in grado di riuscire nell’impresa fu Antonio Cassano che con Castrovilli ha qualche punto in comune: la tecnica sopraffina, la visione di gioco periferica, il fatto che i baresi si siano goduti poco il loro talento. Perché Fantantonio giocò due campionati appena nella squadra della sua città, mentre Gaetano ha lasciato i galletti dopo appena 11 presenze nel 2016-17. Per il resto, si tratta di mondi paralleli.
Castrovilli, infatti, magari avrà meno del Genio di Cassano, ma è un campione di regolarità. Come dimostrano le sue prestazioni o come certifica l’abilità di trasformarsi da fantasista a mezzala completa nelle due fasi di gioco. O, ancora, il profilo sempre posato di un ragazzo legato alle sue origini ed alla famiglia che sempre lo ha incoraggiato sobbarcandosi i chilometri da Minervino a Bari pur di fargli inseguire un sogno. E, siccome la vita dei calciatori è ormai di dominio pubblico, è nota la sua abilità nella danza, la passione per il raggaeton ed i balli di gruppo. Il ragazzo che si presentò al provino per il Bari con la maglia di Ronaldinho nel Barcellona è pronto ora davvero a seguire le orme dei campioni. Il ballerino si è vestito d’azzurro: ora salirà sul palco dei top. E c’è da giurarlo: le gambe non gli tremeranno alla prima esibizione.
????? applausi per il ragazzo che se lo merita, e un altro????a quel trimone di paparesta regalato alla fiorentina
Cassano non è di Bari
Più serio dell’eterno bambino Cassanino…
Farà meglio del sampdoriano
Spero di ritrovare lui nel bari se va in A
grande merito allo scopritore di talenti Gigi Nicassio valenzano