L’ex attaccante biancorosso loda le gesta del nuovo centravanti, autore di una rete decisiva alla prima uscita proprio come accadde a lui
Centravanti del Bari dal 1984 al 1987 con 78 presenze e 24 reti, Edi Bivi, proprio come Mirco Antenucci, bagnò il suo debutto in maglia biancorossa con il goal vittoria in Coppa Italia contro il Catanzaro, squadra dalla quale era appena stato acquistato. L’attaccante friulano – che in Puglia faceva coppia con Bergossi – nella stagione 1984-1985 vinse poi la classifica cannonieri con 20 reti contribuendo alla promozione in Serie A dei galletti (il Bari arrivò terzo alle spalle di Pisa e Lecce ndr).
Bivi è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport per un commento sulla prima uscita dei galletti e in particolare di Antenucci, subito decisivo, proprio come accadde a lui. “Che segnale è far goal alla prima uscita? Un segnale forte. Come Antenucci fui il colpo dell’estate e appena arrivato segnai il goal vittoria in Coppa Italia a Catanzaro contro la mia ex squadra. Partire così denota grande personalità”.
L’ex centravanti friulano crede che alla soglia dei 35 anni ad Antenucci non servano chissà quali consigli per affrontare la sua avventura barese: “Ha l’esperienza per reggere le responsabilità. Alti e bassi a Bari e in tutto il Sud sono amplificati. Servono serenità e aiuto del gruppo”.
Che si giochi da solo o affiancato da un altro attaccante, conta soprattutto il modo di interpretare la partita: “I moduli contano meno rispetto alla filosofia di gioco. Antenucci può determinare qualche partita da solo ma è fondamentale che trovi l’alchimia con i compagni anche fuori dal campo. Nella stagione della promozione con Bolchi mi trovai benissimo con Bergossi, un ottimo partner d’attacco e un amico anche nella vita”.