Il centrocampista biancorosso ha tutte le caratteristiche del talento puro ma Vivarini sta provando a farlo crescere anche dal punto di vista caratteriale
Ha atteso il suo momento, senza mai una parola fuori posto, piazzato prima come ala nel 4-4-2, poi come trequartista nel 4-3-1-2, poi ancora come mezzala nel 3-5-2. Alla fine però il lungo girovagare per il campo di Giovanni Terrani ha pagato. Contro la Vibonese ha trovato il suo primo gol in campionato, bellissimo e importantissimo, con un pallonetto sul portiere per il 2-2 finale tra il Bari e i calabresi.
Ora però Terrani può essere quella pedina imprevedibile del centrocampo biancorosso. Molto più a suo agio da esterno o da trequartista, Vivarini invece sta cercando di reinventarlo mezzala, compito che richiede altri movimenti e altre attitudini. Così come sta tentando di smaliziarlo anche dal punto di vista della personalità.
Perché se il centrocampista originario di Vigevano è tanto dotato con la palla tra i piedi, resta persona molto timida e riservata. Una caratteristica che lo fa apprezzare dai compagni e dai tifosi ma che in campo non paga. Ecco perché il tecnico biancorosso lo sprona continuamente ad uscire dal guscio e a mettere in campo la cattiveria agonistica necessaria per affrontare il duro campionato di Serie C. Ancor di più se l’intenzione è quella di essere impiegato come terzo di centrocampo, ruolo che richiede grande corsa, sacrificio e attitudine tanto al “lavoro sporco” quanto alla capacità di inserimenti in area avversaria.
D’altronde Terrani di qualità e talento ne ha da vendere. Nel 2017 il Direttore Sportivo del Perugia Roberto Goretti lo scova nella Lucchese e se ne innamora subito, lo considera un talento vero. Però a volte il calcio è strano e in serie B con la squadra del Grifo non riesce ad avere quella continuità che gli sarebbe servita per maturare definitivamente, a causa anche di alcune incomprensioni con Nesta nel suo secondo anno di gestione. A Bari allora potrebbe avere la chance per dare una svolta alla sua carriera, trovando maggiori opportunità di calcare i campi, assumendo nuove competenze tattiche e trovando quella grinta agonistica che serve per emergere sui grandi palcoscenici.