Il cambio di rendimento dei galletti con l’avvento del nuovo allenatore è stato evidente: in tre giornate ha ottenuto gli stessi punti che il suo predecessore aveva ottenuto in cinque partite
Sette punti in tre partite. È questo il bottino di Vincenzo Vivarini da quando si è insediato sulla panchina del Bari. Il tecnico abruzzese, che ha preso il posto di Giovanni Cornacchini dopo la sconfitta contro la Virtus Francavilla, ha immediatamente impresso una sterzata al rendimento dei biancorossi, fino a quel momento protagonisti di un primo scorcio di campionato altalenante (2 vittorie, 2 sconfitte e 1 pareggio).
Dopo l’esordio con pareggio nel turno infrasettimanale con il Monopoli, con alle spalle appena un allenamento, l’ex coach di Ascoli, Empoli e Latina, ha guidato i suoi alla vittoria contro il Picerno e la Cavese, ottenendo in tre partite gli stessi punti di Cornacchini nell’arco di cinque giornate. Con Vivarini il Bari ha fatto passi avanti sotto tanti punti di vista. In campo si vede una squadra più organizzata e sicura di sé, la fase difensiva sembra più solida e il gap sulle prime in classifica non è più così preoccupante come qualche giornata fa.
La difesa, che nei primi cinque turni aveva incassato 6 goal, ha subito una sola rete, contro il Monopoli, mantenendo la porta inviolata sia contro il Picerno, sia contro la Cavese. Anche la produzione offensiva è migliorata: in 5 turni il Bari aveva segnato appena 6 goal. Lo stesso numero di reti segnate negli ultimi 3 turni, 4 delle quali nell’ultimo scontro in casa con la Cavese (prima goleada stagionale).
Numeri e dinamiche che contribuiscono inevitabilmente alla crescita dell’autostima del sodalizio biancorosso, a detta di tutti una delle squadre più attrezzate della terza serie ma che ha fatto grande fatica a calarsi nella categoria. L’auspicio di dirigenza e tifosi è che il cambio di guida tecnica possa essere lo spartiacque della stagione e al momento i risultati sembrano dare indicazioni positive.