L’ex dirigente della Federazione Italiana Giuoco Calcio in una lettera aperta alla proprietà biancorossa dice la sua sulla gestione del club
Il Bari si trova ad attraversare il momento più complesso dall’avvento del nuovo corso targato De Laurentiis. Dopo aver raccolto il club dal fallimento, riportandolo tra i professionisti con la vittoria del campionato di Serie D, i vertici biancorossi sono stati costretti ad esonerare il tecnico Cornacchini, autore di un inizio di stagione a dir poco complicato.
Un errore che secondo molti poteva essere evitato, cambiando la guida tecnica già in estate. Tra coloro che hanno qualcosa da appuntare sulla gestione De Laurentiis c’è l’ex dirigente FIGC Antonello Valentini, autore di una lettera aperta pubblicata sulle pagine de Il Corriere dello Sport:
“Uno slogan rischia sempre di tradire la complessità delle situazioni, ma in questo caso serve a fotografare il problema: ‘Bari e il Bari non possono essere la succursale di Napoli e del Napoli’. Devono rimanere due entità complementari ma distinte, sul piano degli uomini, delle sedi decisionali, degli organigrammi societari” .
“Alla famiglia De Laurentiis – continua Valentini – va riconosciuto il merito di aver rilanciato società e squadra dopo il fallimento della gestione Giancaspro e il baratro della Serie D. Ma per dirla tutta, anche dal punto di vista del “prezzo” di acquisto, per una piazza così importante e calorosa, il vero affare l’ha fatto la nuova proprietà“.
Valentini insiste sul concetto di autonomia delle due piazze: “Come la storia del calcio impone, il Bari deve conservare una sua autonomia societaria, una sua dignità di squadra, un suo habitat radicato sul territorio. Così non è per Il momento. E farebbe un grave errore la famiglia De Laurentiis a non rendersene conto e a non correggere certe scelte. La prima spia si è accesa fin dalla vigilia del campionato: meno abbonati in C rispetto alla stagione passata in Serie D, a conferma della scarsa fiducia del pubblico nel progetto tecnico della società. La sconfitta di domenica a Francavilla è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso portando all’esonero di Cornacchini”.
Non tutto però è perduto, il Bari può ancora risollevarsi: “C’è tempo ovviamente per rimettersi in carreggiata e innestare la marcia giusta, senza drammatizzare. Ma a patto che la società cambi registro. Sulla risposta della tifoseria c’è da giurarci“.