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Caprile: “Concentrato solo sul Bari, i tifosi dovranno sopportarmi almeno fino a giugno”

L’estremo difensore biancorosso si racconta in conferenza stampa

Elia Caprile, portiere del Bari, parla in conferenza stampa a pochi giorni di distanza dal bel successo sul Modena che lo ha visto tra i grande protagonisti. Queste le sue dichiarazioni:

LA PARATA PIU’ DIFFICILE CONTRO IL MODENA – “Quella sul colpo di testa di Falcinelli nel primo tempo, quantomeno come gesto tecnico. Per fortuna, poi, ne ho fatte diverse”.

REGGINA – “Non è un obbligo agganciare il secondo posto. Poi, è ovvio, noi come squadra puntiamo a vincere e sappiamo che se sabato vinciamo andiamo secondi. L’idea ci stuzzica, siamo pronti per affrontare la partita, la stiamo preparando bene. Speriamo di fare del nostro meglio e speriamo di portarla a casa. A Reggio mi aspetto 90 minuti difficili e intensi, so che peraltro c’è un gemellaggio tra le due tifoserie e quindi ci sarà una cornice di pubblico importante. Non vedo l’ora che sia sabato”.

SERIE A – “Non so se sono pronto a giocare in Serie A sinceramente, ogni campionato è differente: quando quest’estate mi sono affacciato alla B ero pieno dei dubbi riguardo al modo in cui lo avrei affrontato. Non ho però mai avuto dubbi sulle mie possibilità, so quanto lavoro e so quanti sacrifici ho fatto. Sono sicuro che se un giorno avrò la possibilità di giocare in A cercherò di farlo al meglio delle mie possibilità”.

IL GOL PRESO NEL FINALE – “Non mi è piaciuto prendere gol, non ci sono rimasto bene, non è stata la conclusione che speravo per la partita. Meglio prendere gol sul 4-0 per noi che magari sullo 0-0 sabato sera, questo è certo. Andiamo avanti cercando di migliorare, sicuramente da inizio anno stiamo prendendo meno gol e questo è frutto del lavoro di squadra”.

IL FUTURO – “Sono consapevole che ci sono dei treni che passano una volta sola. Io l’ho preso ad esempio quando sono andato in Inghilterra, poi magari non è andata come speravo ma comunque mi ha lasciato qualcosa quell’esperienza. Il mio nome è accostato a tante squadre, è vero, ma non c’è niente di concreto e reale. Sono concentrato sul Bari e, a meno di clamorosi accadimenti, sono d’accordo con il direttore: almeno fino a giugno i tifosi baresi mi dovranno sopportare”.

POLITO – “Al direttore devo tanto perché è stato l’unico che ha realmente creduto in me quest’estate. Tra me e lui si è creato un bel rapporto, io potrei essere suo figlio. Lui mi aiuta a tenere i piedi per terra, mi dà dei consigli e se sbaglio qualcosa in partita me lo dice, sempre nel rispetto dei ruoli perché c’è sempre il preparatore dei portieri che a sua volta mi sta aiutando tantissimo”.

MIGLIORAMENTI – “Ho 21 anni, ho tutto da migliorare, non sono un portiere fatto e finito e posso migliorare sotto qualsiasi aspetto del gioco. Non sono perfetto, non sono ancora a livello a cui aspiro, c’è ancora tanto da fare”.

CALCI DI RIGORE – “C’è tanto studio, altrimenti i rigori non li pari. Non puoi andare in campo senza sapere dove tirerà l’attaccante, questo è un dato di fatto e si sta vedendo anche al Mondiale. Ammiro molto Lloris, ammiro molto anche Livakovic della Croazia. Tutti sanno però che il mio modello e il mio idolo è Buffon”.

RIGORE DI COMO – “L’arbitro ha detto che Blanco era entrato in area prima che Cerri calciasse il rigore, avendolo io parato Blanco non poteva fare gol perché era fallo indiretto. Se la palla fosse finita fuori o sul palo, il rigore sarebbe stato ribattuto”.

INTERVENTO PIU’ DIFFICILE – “Il più difficile in assoluto è stato quello di Perugia su colpo di testa ma anche quello su Faraoni a Verona in Coppa Italia: l’ho fatto nella mia città e c’è tutta una storia a cui tengo molto dietro”.

ERRORI – “Gli errori capitano, non bisogna farsi schiacciare da questo. Posso sbagliare io e far subire gol, può sbagliare un mio compagno davanti alla porta e far finire la partita 0-0. La valenza dell’errore è sempre la stessa alla fine. Il grande portiere si vede da come reagisce agli errori, non da quante parate o da quante uscite faccia. Tutto sta in quanto equilibrio hai nei momenti di difficoltà”.

RAPPORTO CON FRATTALI E POLVERINO – “E’ un buon rapporto, molto schietto. Ci troviamo bene insieme, ci confrontiamo e quando ci alleniamo ci divertiamo tra di noi”.

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1 anno fa

Sei appena arrivato già non vedi l’ora di andartene

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1 anno fa

Sopportare ??? Mi sembra che stai sopportando tu. Non vedi l’ora di andartene.

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1 anno fa

Altro mercenario

Giovanni
Giovanni
1 anno fa

Te ne vai tu, Cheddira, Botta, Antenucci, Di Cesare, Folorusho, oltre a Paponi e Scavone. Resta Ceter!

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1 anno fa

Vediamo il Napoli cosa ci da in cambio

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1 anno fa

Praticamente ha già dato l’addio!

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1 anno fa

da idolo a se te ne vai a gennaio è meglio è un attimo

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1 anno fa

A si? Quanti anni di contratto hai?? 2…3 ti farei sopportare la nostra presenza fino a fine contratto!!!@

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1 anno fa

Siamo già ai saluti?

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