L’attaccante biancorosso fa il punto della situazione ai microfoni di Eleven Sports
Mirco Antenucci, attaccante del Bari, parla ai microfoni di Eleven Sports a qualche giorno di distanza dalla promozione in B. Queste le sue dichiarazioni:
IL MOMENTO – “Sono giorni nei quali ci si sta godendo il risultato raggiunto e lavorando normalmente perché domenica c’è un’altra partita. La gioia di aver raggiunto la promozione con tre giornate d’anticipo va goduta con i nostri tifosi e con le nostre famiglie”.
LATINA – “Sapevamo che ci sarebbe voluto ancora qualche punticino per vincere. Ci abbiamo provato contro la Fidelis, ci siamo riusciti con una grande prova domenica a Latina. Sembrava di giocare in casa perché c’erano tantissimi tifosi”.
FESTA A TARDA NOTTE – “Siamo tornati tardi la notte, i tifosi ci hanno fatto questa bella sorpresa. Avevamo voglia di continuare a festeggiare, quando si raggiunge un determinato obiettivo bisogna goderselo”.
LA SERIE B – “Era un obiettivo che avevamo sfiorato nei due anni passati: il primo anno ci eravamo andati veramente vicini, il secondo un po’ meno. Sia la squadra che la città avevano bisogno di tornare in B. Siamo sempre stati davanti, poi è normale che ci possano essere periodi in cui giochi meglio e altri meno, ma alla fine siamo stati bravi”.
LA MIGLIORE SQUADRA – “A livello tecnico questa è la migliore squadra degli ultimi tre anni a mio modo di vedere. Il fatto di aver comandato sempre il girone psicologicamente ha dato una grossa mano, inseguire è dura”.
TESTA SOLO AL BARI – “Io personalmente ho sempre e solo pensato al Bari, non ho mai parlato di altre squadre. Sapevo che il nostro destino era nelle nostre mani, abbiamo dimostrato con i fatti chi era il più bravo”.
LE PARTITE CHIAVE – “Fino a quando non raggiungi l’obiettivo, stai sempre in allerta. Devo dire però che le due vittorie consecutive contro Virtus Francavilla e Catanzaro ci hanno dato una grossa mano da un punto di vista morale e di classifica”.
IL FUTURO – “Spero di restare a Bari, ho un anno di contratto e spero di rimanere. Raggiunto l’obiettivo, mi piacerebbe giocare nel campionato che ho frequentato più volte nella mia carriera. La B l’ho vinta anche due volte con Torino e Spal”.
LA SCELTA DI VENIRE A BARI – “Non avevo dubbi sulla piazza e sulla società, avevo dubbi sulla categoria perché sapevo che non era semplice vincere, anche perché avevamo più pressione essendo una squadra forte. Rispetto alla B in C trovi campi più difficili e non in perfette condizioni, ci sono piazze calde, è una categoria tosta. Poi parlai con Di Cesare, lui era a Bari da diversi anni, e decisi”.
I GOL – “Il più bello è stato quello in casa contro il Catanzaro, il più importante quello di Latina perché ci ha consentito di andare in B”.
LA VITA A BARI – “Le mie bimbe stanno benissimo, amano Bari e ogni volta vogliono venire allo stadio con la magliettina per cantare l’inno. Io mi sono trovato bene dall’inizio, poi è chiaro che i risultati calcistici ti aiutano molto a vivere meglio nella vita di tutti i giorni, specie nelle realtà in cui il calcio è vissuto in maniera particolare. Sia Bari che tutta la Puglia ti offrono tantissime cose da fare e da vedere, si sta molto bene”.