Il centrocampista biancorosso si racconta ai microfoni di RadioBari
Andrea D’Errico, centrocampista del Bari, parla di sé e della sua carriera – dagli inizi all’ultima avventura di Monza – ai microfoni di RadioBari: “Fu mio padre a trasmetterci la passione per il calcio, lui non giocava ma aveva e ha una forte passione per questo sport. Ho iniziato nel settore giovanile del Milan e da piccolino sono stato scartato. Poi, tramite l’ex direttore sportivo del Milan, mi sono ritrovato a Pavia e da lì è nata la mia carriera. Quella di Monza è stata un’esperienza bellissima, senza dubbio la più bella vissuta in carriera: si tratta di una piazza alla quale sono molto legato; ci sono arrivato a 22 anni e sono andato via a 29. Sono cresciuto tantissimo a livello caratteriale, passando anche da campionati difficili. Sono partito dalla D e sono quasi arrivato in A, indossando la fascia di capitano”.
Poi, un’aggiunta sulle precedenti esperienze pugliesi ad Andria e Barletta: “All’inizio fu un po’ difficile, avevo 18 anni. Poi piano piano mi sono abituato e sono stato molto bene. Ad Andria siamo partiti bene ma poi alcuni problemi societari hanno reso difficile l’annata, a Barletta invece il campionato è stato buono. Entrambe le avventure mi hanno fatto crescere. La Puglia è bellissima, anche in estate son venuto qui a fare le vacanze; ci sono tantissime cose da vedere, si mangia molto bene. Sono veramente felice della scelta fatta”.
E ancora, sulle caratteristiche: “Penso di essere un buon calciatore, tecnicamente me la cavo. Alla qualità negli ultimi anni ho abbinato anche la quantità, elemento che da giovane mi mancava. Merito del mio ex mister Zaffaroni che mi ha insegnato tanto in fase difensiva, è stato lui a completarmi”.
Doverosa una chiusura sull’impegno di Campobasso: “Pressione? Nessuna. Gli allenamenti sono stati duri, ma deve andar bene”.