In biancorosso da giocatore dal 1988 al 1990 e da allenatore della Primavera da 2014 al 2017, Corrado Urbano commenta l’approdo di Massimo Carrera sulla panchina dei biancorossi
Corrado Urbano ha conosciuto Massimo Carrera in Puglia: insieme hanno vinto un campionato di serie B e conquistato una salvezza tranquilla l’anno successivo agli ordini di mister Gaetano Salvemini. Ora Carrera è stato chiamato ad allenare il Bari. “Avrà meno pressioni di Auteri – spiega Urbano –. La rosa non l’ha costruita lui e deve cercare di difendersi dall’attacco delle inseguitrici che sono molto agguerrite”.
I nomi che circolavano erano altri. La nomina di Carrera è arrivata a sorpresa…
“Per lui è una grande opportunità in una piazza molto importante nonostante la squadra non stia vivendo un modo tranquillo”.
Non è un problema che non abbia mai allenato in Italia?
“Alle spalle ha una società organizzata, ha la personalità e il carattere per fare bene. Dovrà convivere con la pressione e un ambiente esigente. È stato collaboratore di Conte che è uno dei tecnici più innovativi d’Europa”.
Si aspettava che potesse diventare allenatore?
“Sì, in campo era un ragazzo tranquillo ed equilibrato. Negli allenamenti era sempre sul pezzo, era un martello”.
Quali saranno gli obiettivi nel breve e lungo periodo?
“Una volta che conoscerà la squadra, cercherà di inserire le sue idee. Deve puntare al secondo posto per poter approcciare al meglio i playoff. La Ternana credo sia volata via…”
Perché con Auteri il Bari non ha funzionato?
“Non è riuscito a imprimere le sue idee ma il giudizio sul suo operato è influenzato anche dal distacco dalla Ternana che sta facendo un campionato straordinario. La squadra è stata stravolta inutilmente dopo la finale playoff dello scorso anno. Andava puntellata quella rosa”.