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Bari, la spinta di Ventura: “I De Laurentiis hanno un progetto da A, ma ora usciamo dalla C”

L’ex tecnico biancorosso e ct della nazionale analizza il nuovo corso biancorosso e le immediate prospettive: “La nuova proprietà punta al massimo, ma la Lega Pro è la parte più difficile della scalata. Antenucci? Ha parlato per compattare, non per dividere”.

Giampiero Ventura è ormai barese d’adozione. Indimenticabile il decimo posto in serie A ottenuto nel capoluogo pugliese, nel 2009-20. Così come lo stadio San Nicola ha bagnato il suo esordio da ct della nazionale italiana. In una lunga intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, l’allenatore genovese parla diffusamente anche dei Galletti. “Il Bari – afferma Venturaha un organico imponente per la serie C, composto da quanto di meglio offra la categoria o da elementi provenienti da serie superiori. La sconfitta nello scontro diretto con gli umbri non deve fuorviare: perdere una partita secca può capitare. Magari, meno comprensibile è lo stop di Foggia, data la disparità di valori in campo. Tuttavia, i punti in palio son talmente tanti, da rendere doverosa la rincorsa al primo posto. Le pressioni? Bari ha un indotto da oltre un milione di tifosi: le aspettative massimali rappresentano la normalità. Conosco bene Mirco Antenucci: abbiamo vinto un campionato insieme a Torino. Non solo è uno straordinario calciatore, ma anche un ragazzo di estrema professionalità e sensibilità. Se ha parlato in quel modo, lo ha fatto soltanto per compattare tutte le componenti dell’ambiente verso un unico scopo”.

Ventura è stato pure il primo tecnico del Napoli nell’era De Laurentiis. Perciò non ha dubbi nel valutare il nuovo progetto societario. “Ormai sono barese d’adozione: so qual è la preoccupazione dei tifosi. Ma mi sento di rassicurare tutti: se i De Laurentiis hanno investito su Bari, non può esserci obiettivo diverso dalla serie A, ovvero l’unico campionato che può esaltare anche sul piano economico le potenzialità infinite di una città innamorata del calcio. Ero cero che la serie D sarebbe stata dominata senza problemi, ma la C è il torneo più arduo nella scalata: sono certo che, superato questo ostacolo, sarà molto più semplice il salto successivo. Perciò, mi ci metto anch’io: facciamo tutti il massimo per ottenere questa promozione. Avrei tanta voglia di vedere una partita del Bari dal vivo. Ma questo è il momento della prudenza. Tornerò, lo prometto. Spero insieme ai magnifici tifosi biancorossi. Ormai sono uno di loro”.

 

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