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Lopez invita il Bari a sognare: “Il ritorno in Coppa Italia è una magia”

L’eroe dello storico percorso del 1984 celebra il primo traguardo stagionale raggiunto dai biancorossi.

In attesa di inseguire il fondamentale obiettivo della promozione in serie B, c’è un traguardo che il Bari ha già tagliato. Ovvero, la qualificazione alla Coppa Italia “dei grandi”, alla quale accedono le prime dieci compagini di ogni girone di Lega Pro. In virtù del secondo posto ottenuto nella regular season, il Bari è matematicamente nella prestigiosa competizione dalla quale manca da quasi tre anni. L’ultima apparizione risale al torneo 2017-18: la squadra all’epoca allenata da Fabio Grosso fu eliminata al terzo turno per mano del Sassuolo. Il record assoluto in Coppa, invece, risale al 1984, quando i biancorossi, pur essendo in serie C, arrivarono in semifinale, eliminando durante il cammino la Juventus di Michel Platini e la Fiorentina di Daniel Passarella. Il sogno della finale fu spezzato, invece, dal Verona. Antonio “Totò” Lopez era il capitano di quel Bari che centrò anche la promozione in serie B. “Eravamo una grande squadra”, afferma l’ex regista barese alla Gazzetta del Mezzogiorno. “I tempi sono cambiati, ma la Coppa Italia resta una magia. E mi auguro che il Bari attuale possa respirare le notti con le big italiane. Alla mia epoca, la Coppa era un trofeo di estremo prestigio e qualificava alla Coppa delle Coppe. Adesso, almeno fino alle semifinali, sembra quasi un “dovere” che le squadre ottemperano spesso schierando le alternative ai titolari. E allora, perché non cogliere l’occasione di regalare alla gente qualche scontro d’alta quota? Sono convinto che la nuova proprietà il prossimo allestirà una squadra ancora più forte. A patto di conquistare la serie B. I miei ricordi? Quando vincemmo a Torino contro la Juventus, Michel Platini entrò nel nostro spogliatoio e, prendendomi per orecchio mi disse: “Come ti sei permesso di far gol”. E io gli risposi: “Le Roi, io segno qualche volta, tu ogni domenica”. Lui rise, mi fece i complimenti e mi regalò la maglia. Quel Bari era fortissimo: abbiamo una chat su whatsapp e spesso ne parliamo con Giovanni Loseto, De Trizio, Messina, Paolo Conti. Un gruppo stupendo: in campo e fuori”.

Quindi l’analisi in chiave playoff: “Il Bari che avevo visto prima dell’interruzione aveva raggiunto un buon equilibrio, magari aveva pareggiato qualche gara di troppo, ma sul piano dell’identità, il lavoro di Vivarini stava dando frutti. Ora bisognerà essere perfetti, perché la promozione passa da sfide secche. I mezzi tecnici non mancano e poi l’opportunità di disputare in casa almeno due sfide su tre è un vantaggio. Anche se non ci fosse il pubblico, perchè sei comunque nel tuo ambiente, dove ti alleni ogni giorno. Conosci le misure del campo, la qualità dell’erba. Sono particolari che possono fare la differenza. Bisogna attaccarsi a tutto. I playoff sono l’unica porta per la B: il Bari deve attraversarla a tutti i costi. Non voglio nemmeno immaginare un altro anno di C.

 

 

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