Il tecnico della “meravigliosa stagione fallimentare” ripassa alla Gazzetta del Mezzogiorno il percorso interrotto in semifinale nel 2014 e guarda a luglio: “Gli spareggi attuali sono una chance da non perdere”.
Dall’incredibile exploit del 2014, con una cavalcata interrotta solo in semifinale dei playoff per mano del Latina, all’attualità: il legame di Nunzio Zavettieri con il Bari è indissolubile. E ne parla alla Gazzetta del Mezzogiorno. “L’emozione per aver vissuto un periodo passato alla storia e diventato persino un film di successo (“Una meravigliosa stagione fallimentare”, ndc) – afferma il tecnico calabrese – , si scontra con l’amarezza per non aver dato alla città una gioia che meritava più di chiunque altro. Ai tempi del coronavirus, fa effetto ricordare le duemila persone che venivano ad accoglierci in stazione o in aeroporto. Con il Latina di certo alcuni episodi si sono rivelati determinanti a nostro sfavore. Ma il mio rimpianto più grande è non aver affrontato i playoff con la rosa al completo. Durante il lockdown ho rivisto Bari-Empoli della regular season: battemmo 3-0 una squadra che fu promossa in A al culmine di una prestazione strepitosa. La squadra viaggiava su meccanismi perfetti: all’epoca non lo dissi, ma ammetto che credevo potessimo completare un miracolo sportivo”.
Quindi si passa all’attualità: “Pur nella disgrazia di ripartire dalla serie D, il club è finito nelle mani di una proprietà che lo renderà grande. Questo può essere l’anno più delicato: uscire dalla C non è semplice. Bisognerà aggrapparsi con tutte le forze a questa chance rappresentata dai playoff. La formula adattata apre a possibili sorprese. Ma il Bari resta la squadra più attrezzata tra le 23 partecipanti. La differenza verrà da tanti particolari: la condizione fisica, il clima, la possibilità che aprano gli stadi perché in tal caso il San Nicola può diventare un fattore decisivo. Ma più di tutto conterà la voglia. Mi auguro che i ragazzi di Vivarini siano pronti a tutto. Punto ancora su Folurunsho e D’Ursi che ho allenato. Hanno dovuto superare infortuni lunghi sul nascere della stagione. Ma è vero quanto si dice: sono destinati ad una brillante carriera. Folorunsho ha potenza, progressione, un gran tiro. D’Ursi ha dribbling, un buon fiuto del gol, può ricoprire più posizioni in attacco. Per entrambi non è troppo tardi: possono lasciare un segno nel momento clou della stagione”.
Mah uno che ha mangiato a bari senza concludere niente. Non so se era pure più scarso di Ludovico Alberti fatto sta che erano telecomandati da Angellozzo. Nu burattin
Vattin zavittir. Stu scarson
Mo stu tirapid
Come allenatore non è granché