Il vicepresidente dell’Assocalciatori contrariato dalla ripresa della terza serie senza completare la regular season
Nei giorni scorsi il Consiglio federale ha ufficializzato la conclusione della stagione 2019-2020 di Serie C attraverso la disputa di playoff e playout per sancire i rimanenti verdetti dopo la promozione delle prime tre e la retrocessione delle ultime tre di ogni girone. Cassata la possibilità di completare la stagione regolare come invece avverrà per Serie A e Serie B: la Lega Pro ha già reso note le date di playoff e playout.
Una decisione che non ha per nulla soddisfatto l’Assocalciatori che invece premeva affinché, in sicurezza, si concludesse regolarmente il campionato disputando le giornate restanti. Posizione ribadita ai microfoni di TuttoC.com dal vice-presidente dell’AIC, Umberto Calcagno: “La nostra posizione è stata fin da subito chiara – ha dichiarato – Sarebbe stato molto meglio completare la regular season senza playoff e playout. Così, invece, si è creato uno squilibrio competitivo: nella parte apicale c’è chi può scegliere di non ripartire, senza conseguenze disciplinari, situazione che falserà la competizione, viste le vittorie a tavolino. E ci sarà anche un incredibile danno per i giocatori che non potranno mettersi in mostra nel momento più importante della stagione: in carriera ho disputato 5 volte i playoff in Serie C e queste gare mi hanno sempre aiutato nel prosieguo della carriera. Gran parte delle società, insomma, non avrà nessun costo, scaricando tutto sui calciatori e su quei club che lotteranno per non retrocedere, costretti a giocarsi una stagione in 180 minuti. Per non parlare delle squadre retrocesse d’ufficio con 11 giornate d’anticipo”.
Calcagno stigmatizza soprattutto il comportamento dei presidenti di alcuni club di Serie C: “Il problema è a monte: la Lega Pro, nella sua ultima assemblea di un mese fa, ha scelto di non ripartire e volutamente non ha ripreso gli allenamenti. Ho discusso molto, all’epoca, con alcuni presidenti e direttori che oggi sono i primi a lamentarsi di questa ripresa, oltre che con Ghirelli. Ho spiegato loro che il blocco sarebbe stato un errore strategico. E così è stato: ci saranno playoff con squadre che passeranno il turno senza giocare: l’impressione è che siamo di fronte a tutto tranne che a un campionato professionistico. Purtroppo, una volta deciso in FIGC il giusto ritorno in campo, non c’erano più i tempi tecnici per terminare la stagione con le modalità migliori”.
