I sanitari nutrono forti dubbi sull’applicabilità del Protocollo Sanitario nelle categorie inferiori a causa della scarsa disponibilità economica e strutturale
“Noi responsabili sanitari siamo disposti a dimetterci in massa, entro il 28 maggio, in modo da non poter giocare a priori in virtù dell’assenza in campo di personale medico”. Parole fort da parte del medico sociale della Virtus Francavilla Dino Furioso che in un’intervista rilasciata alla Gazzetta del Mezzogiorno illustra tutti i dubbi di molti dei sanitari delle società di Serie C.
In contatto attraverso un gruppo su whatsapp coinvolgendo i colleghi del girone C, Furioso ha constatato come la maggior parte di essi “è concorde dell’inapplicabilità dei protocolli, nella nostra categoria, sia da un punto di vista economico che strutturale. – dice – È impossibile che la Lega Pro possa seguire un protocollo già complicato per la Serie A“. C’è dunque uniformità nel pensiero dei medici sociali che vedono un rischio con una ripartenza del calcio in situazioni dove potrebbero mancare le garanzie necessarie. Ad ogni modo “Se ne sta discutendo ampiamente e proprio giovedì verrà presa una decisione definitiva”.
Retrocedendo e togliendo lo status di professionisti a tutte le squadre di lega pro che si rifiutano di riprendere a giocare si attuerebbe subito la riforma dei campionati professionistici.