In vista dell’assemblea di Lega Pro in programma il 7 maggio, altri club sposano la posizione del club biancorosso
L’assemblea di Lega Pro è ormai alle porte: il sette maggio le compagini di serie C dovranno studiare una serie di soluzioni da proporre al Consiglio Federale. Scontato che, qualora la stagione 2019-20 dovesse chiudere i battenti in anticipo, il criterio più delicato sarà come determinare la quarta promozione in serie B. Sul punto, il Bari ha già preso una posizione ufficiale presentando un esposto che contesta qualsiasi eventualità che contempli requisiti affidati alla sorte. L’altro club che ha bandito gli indugi ed è sceso in campo per ribadire l’intenzione di valutare esclusivamente i meriti sportivi è il Carpi. Eppure, il patron degli emiliani, Stefano Bonacini, non è di certo tra chi sottovaluta l’emergenza sanitaria in nome della ripartenza del calcio. Perché lui dal coronavirus è passato in prima persona. “La salute viene al primo posto”, afferma il massimo dirigente della compagine attualmente terza nel girone B. “Non parliamo di un’epidemia normale: la malattia è molto seria. Io mi considero fortunato per non averla subita nella maniera più drammatica. Eppure, sono stato ricoverato, sebbene in terapia sub intensiva. Il decorso è stato positivo: a distanza di diverse settimane, devo dire di sentirmi bene. Tuttavia, ora bisogna entrare in una fase differente: quella delle valutazioni e dei programmi. Riaprire il Paese sarebbe folle, ma lo è anche non studiare le modalità per salvare milioni di posti di lavoro. Vale per tutti i settori e, in piccolo, anche per il calcio”
Bonacini dice la sua su come può organizzarsi la serie C. “A mio avviso il campionato va terminato. Mi rendo conto che non abbiamo nella nostra categoria i mezzi per rispettare alla lettera il protocollo sanitario studiato per la serie A. Ma non dobbiamo farci prendere dalla frenesia. Perché non si può pensare di riprendere in estate o a settembre sperando in una scomparsa della pandemia o di una perdita di aggressività del virus?. Il sorteggio? Davvero non so come una proposta del genere possa essere stata sottoposta all’attenzione dei presidenti. Il Bari ha reagito con un atto ufficiale dei legali? Hanno fatto bene. Anche noi ci siamo fatti sentire nelle sedi opportune. Se continuo a sentir parlare di verdetti decisi dalla fatalità, allora è scontato che debba difendere il mio patrimonio e ribadire che il Carpi ha la migliore media punti sui match disputati, escluse le tre prime: noi 2,038, la Reggiana 2,037, il Bari 2 precisi. Detto questo, per me va bene qualsiasi criterio meritocratico: i play off in formula piena o a ranghi ridotti. O, perché no, l’allargamento della serie B. E’ avvenuto in passato, non vedo perché non si possa contemplare in una situazione eccezionale. Ma non voglio vedere calpestati i miei diritti. Se qualcuno non vuole giocare perché attraversa un frangente delicato sul piano finanziario, posso anche capire e rispettare. Ma non bisogna dimenticare che ci sono club che hanno investito per vincere. E non possono vedere danari dispersi con una sorta di roulette russa. Collaboriamo, piuttosto, e cerchiamo un planning che tenga conto di vari scenari: con il rispetto reciproco non sarà un problema trovare un accordo”.
