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Kutuzov: “Bari mi manca, Barreto un pazzo. Nell’ultimo anno la società non fu chiara con me”

L’ex attaccante biancorosso ricorda i suoi tempi in Puglia con un filo di amarezza per quello che è stato nel suo ultimo anno di contratto

“Cosa mi manca di Bari? Tutto. La passeggiata sul lungomare innanzitutto che facevo la domenica mattina e dove c’erano i pescatori che mi offrivano polpi e giri in barca. E poi si mangia bene, a Bari c’è qualcosa di speciale nella cucina barese che è diversa da quella italiana”. Per Vitaly Kutuzov Bari è stata davvero una seconda casa e i tifosi sono sempre stati dalla sua parte per il suo fare spigliato ma soprattutto per la sua grande professionalità.

Durante Passione Bari su Radio Selene Kutuzov ha raccontato delle sfuriate di Conte ma anche di una sua piccola grande delusione nella sua gestione sul campo nell’ultimo anno di contratto. “Conte invece era un buono, era una persona di cuore anche se negli occhi sembrava essere aggressivo”, racconta Kutuzov che ricorda un aneddoto della grinta dell’allenatore salentino. Durante una partita contro il Sassuolo il Bari aveva giocato un buon primo tempo ma negli spogliatoi aveva fatto una sfuriata alla squadra: “Mancavano una dozzina di giornate alla fine del campionato, – dice – il Sassuolo era terzo e noi primi, la squadra girava ma noi avevamo fatto un ottimo primo tempo. Noi eravamo contenti con gol guadagnati. Torniamo nello spogliatoio, arriva il mister, ribalta il tavolo e se ne va. Poi è tornato prima di rientrare in campo e ci ha parlato. Siamo rientrati in campo senza che nessuno capisse con chi ce l’avesse. Ma quello era un modo per tenere alta la tensione della squadra”.

Con Torrente alla guida tecnica della squadra e Guido Angelozzi Ds, cambiarono molte cose a Bari e i conti avevano la priorità sulla parte tattica: “Nel mio ultimo anno è arrivato Angelozzi che mi comunicò che io e e altri come Castillo, Rana, Salvatore Masiello e qualche altro giovane, non rientravamo nel progetto tattico della squadra. Abbiamo lavorato per mesi da soli poi ad un certo punto ritorna chiedendomi di essere reintegrato. Mi reintegrano, gioco contro la Reggina, facciamo una grande serie di partite ma poi mister Torrente mi comunica che non avrei giocato più, perché la società decise così. Peccato, era il mio ultimo anno, ma sicuramente avrei fatto qualcosa di più se la società avesse deciso diversamente”.

Poi i suoi ricordi dei suoi compagni di squadra. Barreto innanzitutto, che per Kutuzov era, scherzando lo dice, un potenziale serial killer: “Perché quando eravamo in pullman, prima della partita rimaneva da solo, non parlava nessuno. Però sai è la tensione della partita e in quei momenti era nervosissimo, si mangiava sempre le unghie. Ma ognuno ha il suo modo di vivere il pre partita”.

 

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