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Bari-Teramo, una sfida nel segno di Vivarini

Il prossimo impegno di campionato sarà un incrocio speciale per l’attuale tecnico dei galletti: con gli abruzzesi sfiorò l’impresa conquistando la promozione in B poi revocata

Bari-Teramo non sarà una partita come le altre per Vincenzo Vivarini. Il prossimo avversario che i galletti ospiteranno al San Nicola, infatti, non può essere considerato alla stregua delle altre compagini affrontate ogni domenica, poiché al tecnico di Ari rievocherà con certezza dolci ricordi, anche se conditi da una punta di amaro.

Come molti sapranno, infatti, Vivarini ha allenato il Teramo per tre campionati, dal 2013 al 2016. La sua avventura alla guida dei Diavoli iniziò nell’estate del 2013, subito dopo le due stagioni alla guida dell’Aprilia. Curiosamente era stato proprio il sodalizio abruzzese ad eliminarlo nella doppia semifinale playoff di Lega Pro Seconda Divisione del campionato precedente.

Il primo anno alla guida dei biancorossi aprutini in nel Girone B di Lega Pro Seconda Divisione, si concluse con il terzo posto alle spalle di Messina e Casertana e con l’ammissione nella Lega Pro, confluita in un’unica divisione. Il vero capolavoro, tuttavia, arrivò nell’annata successiva in cui – soprattutto grazie all’esplosione di due semi-sconosciuti come Alfredo Donnarumma e Gianluca Lapadula, autori di 48 goal in due (22 per l’attuale attaccante del Brescia, 36 per il centravanti oggi al Lecce) – il Teramo conquistò il primo posto nel Girone B e la conseguente prima, storica, promozione in Serie B, addirittura con una giornata d’anticipo.

Lieto fine? Non proprio, perché dopo aver festeggiato la promozione tra i cadetti vincendo 2-0 a Savona, con ancora un turno da giocare,  la Corte d’Appello Federale della Figc spense gli entusiasmi retrocedendo il Teramo in Lega Pro con 6 punti di penalizzazione per responsabilità diretta del presidente Campitelli nel concordare con il club ligure il risultato decisivo per la promozione alla penultima giornata.

Con un grande atto d’amore Vivarini rimase alla guida degli abruzzesi ancora per un campionato ma la stagione 2015-2016 – in cui il club partiva con 3 punti di penalizzazione – si concluse con l’ottavo posto e le strade si divisero al termine del torneo. Domenica ritroverà per la prima volta la sua vecchia squadra da avversario, guidando il Bari, società con un blasone certamente più illustre rispetto al Teramo. Due esperienze molto diverse, quella abruzzese e quella pugliese, ma accomunate da un sottile filo rosso: quello dell’impresa promozione con vista cadetteria.

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