Terremoto in casa dei nerazzurri. Dopo le dimissioni del presidente si tirano indietro anche presidente onorario, vice-presidente e direttore generale
Si fa sempre più dura la situazione a Bisceglie. Dopo le dimissioni del presidente Nicola Canonico, si dimette anche l’intera dirigenza nerazzurra. A comunicarlo sono gli stessi dirigenti in una conferenza stampa durante la quale hanno motivato la loro decisione sottolineando le mancate intese con l’ex presidente della squadra e la completa esclusione, secondo le loro parole, da ogni decisione in merito al mercato e agli obiettivi sportivi e aziendali.
A farsi portavoce del malcontento e della decisione è stato il presidente onorario Pasquale Musci, con al suo fianco il vice-presidente Francesco De Martino e il direttore generale Giuseppe Casella: “L‘organigramma è solo sulla carta, non è mai stato convocato un Cda, o un incontro della dirigenza per la pianificazione. – ha detto Musci – Canonico non ha mai richiesto un consiglio, un confronto per l’allestimento della squadra. La società deve fissare gli obiettivi e scegliere gli uomini in base a questi. Ovvio si può sbagliare, ma lo si fa insieme. Non è così che si allestisce una squadra, così si buttano via inutilmente i soldi. Condanno le offese sul piano personale, però chi sta nel calcio deve mettere in conto le contestazioni. Se accetti di essere portato in trionfo quando vinci devi anche accettare i fischi quando le cose non vanno male. Per tutte queste divergenze io non posso restare in questa società retta da Canonico, una società della quale si parla in tutta Italia. Rassegno le mie dimissioni da presidente onorario ma proverò a contattare conoscenze che siano disposte a collaborare con noi perché questa società possa riprendere un cammino dignitoso”.
Più duro il suo collega De Martino: “C’erano tutte le prerogative dopo un campionato disastroso in cui non dovevamo retrocedere, ma già a settembre eravamo in piena turbolenza. Canonico non vuole più avere a che fare con noi. Ne prendiamo atto ma anche noi non vogliamo avere più a che fare con lui. Come dirigente ho fatto il massimo delle mie possibilità, non mi posso indebitare per il Bisceglie calcio. Se qualcuno dice che il mio minimo contributo non riesce a comprare nemmeno un giocatore sono pronto a farmi da parte. Siamo un gruppo e come tali dovevamo essere rappresentati, ma lui ha sempre fatto un calcolo di singoli. Le cariche ce le ha assegnate lui con la promessa di una cooperazione. Le offese personali e alla famiglia non sono una bella cosa e per questo tutti chiediamo scusa augurandoci il suo ritorno: non ci è stata data alcuna risposta. Vuol dire che non contiamo niente per lui, quindi prendiamo le distanze“.
E non è stato da meno Casella: “Siamo sulla bocca di tutti per qualcosa che è successo e che non ho ancora capito perché. Bisceglie ha concesso a Nicola Canonico di aver remato controsenso. Noi veniamo da lontano, siamo volontari dell’amore verso questa maglia. Cariche societarie a gratis e dal momento in cui il Bisceglie è entrato in Serie C è cambiato il mondo: si è continuato ad amministrare una squadra di professionisti da dilettanti. Abbiamo rinunciato ad acquistare quote societarie perché lo conosciamo. Noi ci troviamo di fronte alle dimissioni di Canonico che però si dimette da se stesso, perché noi non facciamo parte della società e non possiamo chiedere nulla alla società. Non si può abbandonare una squadra a campionato avviato. Non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato, se la prende con una ventina di tifosi a fronte dei mille che invece continuano a credere nel Bisceglie calcio. Se è vero che ci sono trattative in corso, che si realizzino quanto prima. Noi stiamo cercando di interloquire con soggetti che vogliamo valutare prima di portare all’attenzione di questa società con l’auspicio di salvarci. Nel caso in cui non ci dovesse essere, faremo le opportune valutazioni. A prescindere dal campionato in cui militeremo ci impegneremo a tenere alta la bandiera del Bisceglie. Da soli non potremo fare nulla“.
dove passa il Bari non cresce l’erba.
o la settimana prima o quella dopo c’è un esonero.
Tropp Fort