Il tecnico dei calabresi è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida del San Nicola contro i biancorossi
Domenica 3 novembre alle 15:00 la Vibonese farà visita al Bari nell’incontro valevole per la 13^ giornata del Girone C di Serie C. La squadra calabrese occupa il 13° posto in classifica ed è reduce da tre risultati utili, la roboante vittoria sul Catania e i pareggi con Paganese e Ternana. Alla viglia della sfida con i biancorossi, il tecnico della formazione di Vibo Valentia Giacomo Modica è intervenuto in conferenza stampa presentando la partita del San Nicola: “Contro il Bari sarà una partita affascinante. Giocheremo contro una squadra importante, una vera e propria corazzata. Dovremo pensare a fare la nostra partita raddoppiando la normale concentrazione. Sarà fondamentale che i ragazzi affrontino il match con serenità, dedizione e spirito di gruppo. Gli ingredienti indispensabili per la riuscita di una buona prestazione”.
Modica ha parlato anche della squadra allenata da Vivarini: “Il Bari ha tanta qualità e giocatori estremamente importanti in più può contare su un pubblico fantastico: in Serie C vedere 18-20 mila persone allo stadio è impressionate ma non si può restare sorpresi vista la storia della piazza”.
A prescindere dalle difficoltà tecniche e ambientali, la Vibonese verrà a Bari a giocare a viso aperto: “Siamo consapevoli di potercela giocare – afferma Modica -. alla fine vedremo il risultato. L’importante che ci sia massima disponibilità nel restare dentro la partita per affrontare una squadra veramente forte”.
Il tecnico dei calabresi è consapevole di avere una formazione meno competitiva sulla carta ma non parte battuto: “In questo campionato ci sono alcune squadre che hanno più qualità rispetto alle altre, penso a Ternana, Bari, Reggina e Catanzaro. Per essere concreti e pragmatici, tuttavia, il nome conta poco: a volte bastano fame e volontà. Qualitativamente non possiamo competere ma ci sono altre armi per sopperire a questo come intelligenza e rispetto. Sarebbe un guaio avere timore o snobbare questa gara”.