Ecco chi sale e chi scende nel gruppo biancorosso, dopo l’undicesimo turno di C
I top
Theophilus Awua: Troppo facile indicare nel giovane nigeriano il top assoluto tra i galletti. Segna il gol (il suo primo stagionale) che apre il match con il Catanzaro, riversa energie pura, corsa, intensità: doti che infondono linfa vitale al centrocampo dei galletti. Ora sarà dura togliergli la maglia da titolare.
Alessio Sabbione: Un po’ il simbolo di una difesa sempre lucida, attenta, reattiva. Di una retroguardia che, pur sotto costante pressione, corre pochissimi rischi. La sua entrata in scivolata su Kanoute sui titoli di coda riassume una prestazione densa di agonismo e determinazione, condivisa con i suoi compagni di reparto.
Mirco Antenucci: “Letale”. Così lo ha definito Vivarini. Perché anche in una serata non proprio brillante, il bomber dei sogni estrae la giocata che mette al sicuro il match. Un colpo da biliardo effettuato con la testa, in tutti i sensi. Per pensiero e realizzazione.
I flop
Manuel Scavone: Il centrocampista intelligente sul piano tattico e spesso decisivo in zona gol ammirato a Parma per ora a Bari non si è visto. Spesso emarginato dalla manovra, poco incisivo, lascia poche tracce. Un andazzo che si trascina dall’inizio del torneo: con il Catanzaro un’altra conferma.
Andrea Schiavone: Vivarini lo inserisce perché ha bisogno di aumentare il palleggio del Bari al cospetto del prolungato possesso palla avversario. Ma la missione riesce solo in parte: spesso sbaglia la scelta della giocata. In generale, la domanda da porsi è come mai un calciatore così dotato sul piano tecnico non riesca ad emergere pienamente.
Giovanni Terrani: Con impegno sta provando a reinventarsi mezzala, lui che nasce esterno offensivo, tutto scatti dribbling e fantasia. Nel nuovo ruolo, non riesce a lasciare una traccia ancora evidente. Dovrà adattarsi, però. Soprattutto se vuole tenersi stretta la chance biancorossa.