L’allenatore foggiano dopo aver assistito alla partita contro la Reggina ha detto la sua sulla squadra di Cornacchini
Ex difensore e poi allenatore, Pasquale Padalino lunedì sera era in tribuna allo Stadio San Nicola per assistere al posticipo tra Bari e Reggina. Attento a tutto ciò che succedeva in campo, il tecnico attualmente senza squadra dopo la fine della sua avventura a Foggia lo scorso marzo, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport sul momento della squadra biancorossa.”
Padalino è partito analizzando il nuovo sistema di gioco con la difesa a tre: “Di Cesare punta sull’esperienza, Sabbione dà forza ed energia, Perrotta completa il reparto con altre caratteristiche. Possono fare bene la difesa a tre con alle spalle un portiere come Frattali. Bisogna dargli il tempo di perfezionare l’applicazione del modulo. Gli interpreti ci sono. Certo un pizzico di velocità in più non guasterebbe. Sugli esterni si possono impiegare Kupisz e Costa, ma anche Floriano o Neglia come falso quinto”.
Per un aspetto che sembra incoraggiare, ce ne sono altri sui quali c’è ancora molto da lavorare: “A prescindere dal modulo, la porta avversaria è ancora troppo distante per il Bari. Logico che Cornacchini stia lavorando su questo, proprio per correggere la mentalità della squadra, tendente ad arretrare”.
Oltre a un baricentro forse troppo basso nel modo di stare in campo, i giocatori del Bari devono ancora affinare l’intesa: “Ho avuto la sensazione che tra gli uomini in campo non ci sia ancora la necessaria comunicazione, sia verbale che di manovra. Ne deriva un tipo di atteggiamento generale che non può certo soddisfare la grande tifoseria biancorossa”.
Ma Cornacchini allena ancora il Bari?