IL RUOLO DEL SECONDO PORTIERE – “Quando sono venuto qui sapevo quale sarebbe stato il mio ruolo. Spero che Brenno stia sempre bene e faccia 38 partite. Quando ti alleni bene, se c’è la possibilità, è molto più probabile che tu ti faccia trovare pronto”.
LA SERIE B – “Sicuramente per me si tratta di un’esperienza nuova, in una categoria superiore; era un’opportunità che non potevo lasciarmi scappare. Ho rincorso la B in tutti questi anni, non potevo non accettare, indipendentemente dal ruolo che avrei coperto”.
LA TRATTATIVA – “Ho detto subito sì, ero fuori dal progetto a Novara, stavo aspettando una soluzione: mi ha chiamato il direttore e ho accettato subito”.
LA CARRIERA – “Non ho rimpianti per come è andata la mia carriera fino a questo momento, sicuramente ho sbagliato anche, ma sbagliare ci sta sempre”.
L’INTER – “Le giovanili dell’Inter mi hanno formato, lì in nove anni ho imparato a vivere. Certo, alle volte stare in un club così grande ti penalizza perché per aggregarti alla prima squadra devi essere subito un top player”.