Le dichiarazioni del ds biancorosso nella conferenza stampa congiunta con il presidente De Laurentiis

“Per i complimenti aspetto fine campionato, c’è ancora tanto da fare”. Ciro Polito è concentrato soltanto sull’obiettivo finale, senza esaltarsi troppo per i colpi di mercato effettuati durante il mese di gennaio. “Spero che il rapporto con De Laurentiis possa proseguire a lungo – continua il ds –. Difficilmente si potrà rompere un rapporto umano così”.

“Era da un po’ di tempo che pensavo a Maiello – ammette il dirigente del Bari –. Ma era difficile prenderlo qualche mese fa. Poi, in silenzio, ho lavorato per garantire al tecnico un rinforzo in più nel reparto di centrocampo. Galano è un calciatore forte e importante e darà il suo contributo fino al termine del campionato. Il tridente offensivo prevede tante libertà, quindi sul suo impiego non ho dubbi. Io lo vedo molto vicino alla porta, perché può essere più pericoloso. Lui è un calciatore che non dà riferimenti, sa trovare da solo la posizione in campo. Per noi rappresenta un’arma in più”. 

Sulle strategie adottate durante la sessione invernale, Polito spiega: “Al Bari servivano calciatori d’esperienza. La serie C è una categoria infame e sono stati presi i calciatori di cui necessitava la squadra per il girone di ritorno. Ho optato per calciatori esperti e forti. Falcinelli? Questa squadra era ed è fornita. C’era l’occasione di portarlo in Puglia e l’avrei fatto volentieri. Ormai è passato ma non è detto che possa fare al caso nostro in futuro. Invece, Dezi non è mai stato un obiettivo. Ho cercato di prendere a tutti i costi Tascone (centrocampista della Turris, ndr), ma non è stato possibile”.

Il direttore torna anche su Marras, Di Gennaro e Simeri, che era stato dato tra i possibili partenti: “La volontà di Simone è sempre stata quella di rimanere a Bari. Va sostenuto caratterialmente, gli ho spiegato che può capitare, in questa squadra, di stare cinque partite in panchina. Non l’ho mai considerato cedibile e farà parte di questo gruppo. L’Avellino non mi ha chiamato.. Non capisco perché siano  state definite ineleganti le mie dichiarazioni su Marras. Ho soltanto detto la verità, ed è giusto che venga spiegata alla città. Mi aveva dato una parola da uomo ma ha dimostrato di non avere piacere a indossare la maglia del Bari. Ringrazio, invece, pubblicamente Di Gennaro. Si è dimostrato un grande professionista, in quanto non ha esitato a lasciare prendendo un’altra strada”.

Il dirigente si è successivamente soffermato su due suoi “fedelissimi” portati in Puglia durante la scorsa estate: “Mallamo ha fatto il trequartista in B, sebbene interpreti il ruolo in maniera diversa. Tratto i calciatori come figli e convincerlo a scendere di categoria non è stato difficile. Non deve porsi limiti, ha dinamismo e polmoni tali da poter correre il doppio degli altri. Polverino è un portiere importante, sono sempre stato sicuro di lui. Ha trasmesso sicurezza e tranquillità durante l’ultima gara”.