Di Renzo spiega le ragioni della cessione in prestito. Nessun diverbio, certamente qualche errore. “Non è stato l’unico a sbagliare però”, dice il procuratore
“La trattativa per la cessione di D’Orazio è stata lampo. Noi non pensavamo di spostare il calciatore da Bari, poi ci è stato comunicato questo e insieme al ragazzo abbiamo valutato quale potesse essere l’opzione migliore per lui, pensando che al momento forse era meglio cambiare aria”. Spiega così la cessione di Tommaso D’Orazio, il suo procuratore Carlo Di Renzo ai microfoni di Radio Selene durante la trasmissione Passione Bari Extra Time.
D’Orazio si è trasferito in prestito all’Ascoli fino a fine stagione: “Per ora è lì fino a giugno, poi per la prossima stagione vedremo cosa accadrà. – spiega Di Renzo – Non abbiamo certo accolto benissimo l’indicazione che è arrivata dalla società, D’Orazio è innamorato di Bari e si era trasferito qui con la famiglia. Stava bene sia come calciatore che come uomo ma dal momento in cui la società fa scelte diverse o si fa muro contro muro o si accettano decisioni in tutta serenità. Abbiamo valutato che fosse il caso di andare via, poi magari si torna più rivalutati di prima”.
Tra le cause che hanno portato alla cessione del calciatore, era stata ipotizzata una discussione accesa con Gaetano Auteri: “Da parte del calciatore ci possono essere state delle mancanze, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Al tempo stesso non è stato l’unico che ha sbagliato. E’ come quando litigano moglie e marito: a volte l’errore sta nel mezzo. Però Tommaso è un professionista serio e ora è concentrato sul presente. Il giorno in cui è andato via ho ricevuto 15-20 messaggi da tifosi del Bari che mi chiedevano di non far andare via il giocatore. Però ribadisco che non c’è stata alcuna discussione con l’allenatore, non esiste nulla di ciò che è stato scritto. D’Orazio non ha mai discusso con nessuno, dal mister ai compagni”.