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Il personaggio della settimana: Mattia Maita

La crescita esponenziale del centrocampista messinese è impressionante. Ha in mano le chiavi della mediana e da lui passa tutto il gioco biancorosso

Dal suo arrivo in biancorosso, lo scorso mercato di gennaio, su 28 partite è stato presente in campo 27 volte, 25 da titolare. Numeri che danno l’idea come Mattia Maita sia pedina più che fondamentale per il centrocampo biancorosso, sia con Vincenzo Vivarini, ancor più con Gaetano Auteri, sia nel 4-3-3, sia nel 3-4-3. E non importa neanche quale sia il compagno di reparto, Maita riesce ad integrarsi con chiunque gli si piazzi accanto calandosi alla perfezione negli schemi impartiti dal tecnico e garantendo coesione all’interno dello spogliatoio biancorosso.

L’anno scorso, di fatto, correva per tre, e da un certo punto di vista questo ne limitava le sue qualità non garantendo la lucidità necessaria nel fare le due fasi di gioco. Ma quest’anno è tutt’altra musica. Con Bianco prima, e con De Risio ora, nel centrocampo a due disegnato da Auteri, Maita ha più libertà di movimento e nel gioco palla, risparmiando energie e spalmandole per tutti i novanta minuti, aumentando così la qualità delle giocate e la prestazione complessiva delle sue gare.

L’ultima gara contro la Paganese, poi, è emblematica del suo stato di forma e della voglia di vincere, della grinta che mette ogni volta in campo, portandosi in attacco, cercando l’assist per gli attaccanti o la conclusione personale. Ma anche ripiegando in difesa, coprendo il rientro nella propria metà campo, senza dar respiro all’avversario e facendosi trovare pronto in ogni zona di campo. Le impressioni che aveva dato l’anno scorso, insomma, che fosse dotato di buona corsa, intensità e intelligenza tattica, si stanno solo confermando. E con un giocatore al suo fianco che lo aiuta a fare il lavoro sporco (De Risio nello specifico, il quale a sua volta sta crescendo in maniera esponenziale), Maita può diventare perno imprescindibile della formazione biancorossa, al di là della guida tecnica e al di là degli schemi di gioco.

Maita, classe ’94, conosce molto bene la categoria una carriera in serie C. Cresciuto nelle giovanili della Reggina, dopo un lungo girovagare è ritornato in Calabria, nel Catanzaro. A gennaio 2020 abbandona la fascia di capitano della squadra calabrese e si accasa in Puglia, nel Bari. Con la maglia del galletto segna nello scorso campionato segna un gol, all’esordio contro il Rieti, in tredici partite. Quest’anno è ancora alla ricerca della sua prima marcatura, ma arriverà. Per ora tutto quello che i tifosi biancorossi chiedono è che Maita continui così, rimanendo e diventando sempre più leader e uomo simbolo di questa squadra

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