L’ex diesse del Bari, forte della sua lunga esperienza sul calcio, individua in pochi ma precisi passaggi la costruzione di una squadra vincente
Analisi, onestà intellettuale, individuazione dei punti chiave, assunzione di figure dirigenti di rilievo e infine costruzione di una rosa all’altezza. Sono questi i passaggi chiave per uscire dall’impasse che sta attraversando il Bari di Luigi De Laurentiis. Almeno per Carlo Regalia, ex diesse di lungo corso, con un passato glorioso anche negli uffici del Bari, che sulle colonne della Gazzetta dello Sport si lascia andare a una lunga disamina di quello che sta avvenendo nella società biancorossa e spiegando, secondo lui, quali sono i rimedi da compiere.
La prima cosa da fare è sicuramente quella di analizzare in maniera serena e onesta quanto occorso nello scorso campionato, spiega Regalia, “senza alcun pregiudizio nei confronti di alcuno. Qualche errore è stato commesso sul piano tecnico e su quello societario. Guai a sottrarsi alle proprie responsabilità”. Il Bari nel 2020 ha perso una sola partita, ma la più importante, contro la Reggiana nella finale dei playoff: “Il bilancio però non può ritenersi fallimentare. Non occorrono stravolgimenti”.
Serve però programmare come si deve, con precisione e per step: “Prima si costruisce la società, poi si decide il tecnico, quindi si fa la squadra. Spesso non è rilevante cambiare un tot numero di calciatori, ma è fondamentale tenere quelli con la mentalità giusta”. A cominciare da Antenucci, bomber che si è saputo calare nella categoria arrivando senza patemi alla doppia cifra e oltre.
Visto che Corvino è ritornato al Lecce come DS,perché non vieni anche a Bari Rwgalia sei e sarai x sempre il DS pij capace e competente mai avuto a Bari.
Quindi??? 3/4 persone devono rimanere.