Il padre dell’attaccante biancorosso racconta l’amore del giocatore per la città pugliese e quanto lui si impegni per dare sempre il massimo per la maglia del galletto
È stata quasi una sorpresa quest’anno. Simone Simeri, dopo la splendida annata della stagione in Serie D è maturato tanto sotto il profilo atletico e tattico. Messo un po’ da parte nella gestione Cornacchini ha avuto il suo personale riscatto con l’arrivo di Vivarini sulla panchina del Bari. Un riscatto alimentato dall’amore per la città di Bari e per i tifosi. A raccontare l’impegno e la passione per il calcio dell’attaccante napoletano è proprio suo padre, Carmine Simeri, ai microfoni di Radio Selene: “Lui è un passionale – dice – e quando viene amato ricambia con altrettanto affetto. Bari per lui è una seconda casa, è felicissimo di stare lì. Ha dichiarato amore per Bari e le sue dichiarazioni sono realtà”.
La stagione di Simeri è stata dunque un crescendo, fino a diventare elemento fondamentale e imprescindibile per il team biancorosso: “In avvio di campionato non sono stato molto felice per i risultati del Bari e per Simone che giocava poco. Ma lui ha tanta fame e non si abbatte. Non ho nulla contro Cornacchini ma per quello che Simone aveva fatto l’anno prima credo avrebbe potuto giocare di più, ma sono scelte tecniche sulle quali non metto bocca. C’è da dire però cosa ha dimostrato poi nel prosieguo di campionato”.
Intanto l’attaccante biancorosso si sta allenando con grande intensità e caparbietà in vista dei prossimi playoff: “Lui è sereno – racconta il padre dell’attaccante biancorosso – con la giusta dose di carica per le prossime gare. Lo sento tutti i giorni e posso garantire che è sereno e si sta allenando in modo molto intenso”.
L’attaccante napoletano è stato l’autore del gol promozione per la Serie C. E chissà che non possa essere lui l’autore del colpo decisivo per riportare i galletti in cadetteria: “Magari. Ogni giorno che passa i playoff sono sempre più un chiodo fisso. Ma mi auguro che tutta la squadra possa fare questo salto di categoria e faccia quello che deve fare”.
Come tanti calciatori e come tradizione napoletana racconta, ognuno ha dei gesti scaramantici prima di mettere piede in campo. Non fa eccezione Simeri: “Se ci fate caso lui, prima delle partite, è sempre l’ultimo ad uscire dallo spogliatoio e cammina a qualche metro dai compagni di squadra. Ha inventato il distanziamento sociale quando ancora non c’era”.
