Il Primo Cittadino si dice possibilista sulla riapertura degli stadi a partire già da questo finale di stagione grazie a incontri che saranno svolti a breve

“Dovremmo farcela perché oltre all’interlocuzione tra le squadre di Bari e Lecce con il presidente Emiliano, in questi giorni cominceranno i primi incontri a livello nazionale”. Così il sindaco di Bari Antonio Decaro spiega ai microfoni di TeleBari quante possibilità ci sono di rivedere lo stadio San Nicola riempito, seppur parzialmente, dai tifosi biancorossi. Molto probabilmente il Comitato tecnico scientifico e i Ministri competenti non riusciranno a decidere in tempo per la prima gara dei galletti ma tutti si dicono positivi e possibilisti: “Il ministro dello Sport ha fatto capire che il Comitato tecnico scientifico nei prossimi giorni dovrebbe pubblicare delle linee guida per poter riprendere le attività sugli spalti e quindi guardare le gare sportive in presenza. Il problema più grosso per le attività sportive però non è nemmeno la presenza perché a Bari lo stadio è così grande che ci sarebbe il distanziamento. Il problema si presenta nell’afflusso delle persone, in entrata e in uscita”.

Intanto il Bari è impegnato nella preparazione della prima gara personale ai playoff di Serie C, prevista per il 13 luglio. Cosa succederebbe se i galletti dovessero arrivare alla vittoria finale e di conseguenza la gente dovesse riversarsi in strada per festeggiare? Decaro spiega che “per scaramanzia ho detto di aspettare di andare in Serie B ma se dovessimo andare nella Serie superiore un modo per festeggiare, mantenendo le distanze, lo troveremo sicuramente”. Infine il sindaco di Bari ricorda i giorni convulsi in cui fu scelta la famiglia De Laurentiis per far ripartire il calcio a Bari: “L’avvocato dei De Laurentiis era venuto in polo perché aveva finito di giocare a tennis e gli prestammo la giacca che era quella dell’usciere del Comune. Eravamo tutti preoccupati perché dopo il fallimento della squadra avevamo paura si fermasse il calcio. La collaborazione della struttura che misi attorno a me ci portò far ricadere la nostra scelta sulla famiglia De Laurentiis e credo fu la scelta giusta”.