L’ex attaccante biancorosso, tornato a giocare in patria dopo il fallimento della FC Bari, non esclude un ritorno in Puglia
Una storia d’amore intensa e al tempo stesso fugace. Così si può definire l’avventura di Federico Andrada con la maglia del Bari. Arrivato nel capoluogo pugliese nel mercato di riparazione della stagione 2017-2018, l’argentino fu acquistato dal River Plate per una cifra di poco inferiore ai due milioni di euro. Nonostante l’investimento importante per la B, Fabio Grosso – allora tecnico del Bari – lo relegò in panchina facendolo esordire soltanto nel finale di campionato nella sfida col Palermo.
L’esordio da titolare arrivò nel turno successivo contro il Perugia e in quello stesso match l’attaccante argentino segnò una rete stupenda con un sinistro a giro sotto l’incrocio dal limite dell’area. Una prodezza che fece esplodere l’entusiasmo dei tifosi del Bari, lanciato verso la rincorsa playoff. Sembrava il preludio di una bella storia, ma alla fine Andrada giocò appena un altro quarto d’ora in biancorosso nella sfida con il Parma. L’avventura dei galletti ai playoff si chiuse con l’eliminazione per mano del Cittadella e poche settimane più tardi il club – all’epoca nelle mani di Cosmo Giancaspro – fallì schiacciato sotto il peso dei debiti.
Andrada nonostante molti tifosi gli chiedessero di restare anche con la nuova proprietà, non accettò di scendere in D (scelta comprensibile vista l’età e la voglia di affermarsi) e fece ritorno in patria dove gioca ancora vestendo la maglia del Club Atletico Aldosivi, compagine della massima serie argentina. Bari e i suoi colori, tuttavia, sono ancora vivi nella memoria del classe ’94, come dimostra la risposta alla domanda di un tifoso barese su Instagram “Se ti chiama De Laurentiis vieni a Bari?”. “Sì, ovviamente” la risposta senza indugi del centravanti sudamericano che non disdegnerebbe un ritorno nel calcio italiano per riprendere il percorso interrotto con la squadra che lo stava per lanciare.
Il nome non porta bei ricordi
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