Il presidente della Lega Pro sottolinea le differenze tra i campionati professionistici che hanno determinato le rinunce di alcune squadre a partecipare ai playoff

Rinunceranno in sei ma questo è determinato inevitabilmente dalle disparità economiche tra le categorie. Questo è il pensiero del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli che su gianlucadimarzio.com analizza la lunga diatriba che c’è stata in queste settimane sulla ripresa del campionato di Serie C. “Ci dispiace, ma il fatto che molti abbiano davvero rinunciato è la conferma di come la Serie C aveva ed ha un problema” dice Ghirelli che sottolinea le enormi differenze tra Serie A, B e C a livello economico e che hanno portato alcuni club a non potersi giocare i playoff a causa dei costi elevati dei controlli sanitari e della ripresa: “Queste rinunce non sono altro che una conseguenza diretta di ciò”, afferma. Ora però verrà definita la griglia delle gare e delle squadre: “La annunceremo il 27 giugno, dopo la finale di Coppa Italia. Non ci saranno spettatori, mentre lo scorso anno tutti gli stadi erano soldout di questi tempi”.

Settimane accese sono passate in Lega, tra algoritmi, calcoli e ripescaggi si o no. E proprio su quest’ultimo punto Ghirelli ammette di aver commesso un errore: “Dire no ai ripescaggi è stato sbagliato, ma volevamo evitare di avere troppe squadre da distribuire nei 3 gironi. Da lì è nata la questione della lettera, una lettera che ha impedito che un rapporto di dialogo con le altre parti venisse a instaurarsi come avrebbe dovuto”. L’unica certezza comunque è che i playoff e i playout ripartiranno e che “fatta eccezione per semifinali e finali, che prevedono tempi supplementari e rigori, si giocherà sempre nella sede della squadra meglio classificata. Questo perché andare all’esterno richiederebbe una serie di operazioni di sanificazione inevitabilmente onerose”.